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Kodak e il reattore nucleare segreto con 1.6 kg di Uranio nello scantinato

15 Maggio 2012 5


In questi mesi abbiamo dato notizia di Kodak lungo tutta la parabola discendente che la sta accompagnando verso il fallimento, con lo storico settore foto e video che chiuderà i battenti proprio in questi mesi. Ma i problemi non sono finiti per il famoso marchio, infatti un ex dipendente (con qualche contenzioso) si è lasciato scappare con la stampa un oscuro segreto che pesa sulle spalle dell'azienda: nelle segrete del quartier generale di Rochester, NY, c'è un vero reattore nucleare con 1.6 kg di Uranio arricchito!

La notizia ha ovviamente scosso l'intera popolazione tenuta assolutamente all'oscuro dal 1974, anno in cui l'azienda acquistò il reattore Californium Neutron Flux multiplier (CFX). La cosa ancora più sconcertante è che perfino le autorità del luogo non ne erano a conoscenza, lasciando quindi totalmente scoperto un obiettivo altamente sensibile in tempi di attacchi terroristici (dopo l'11 Settembre 2001 pare sia stato messo a riposo).


Le considerazioni da fare dopo una simile scoperta sono molteplici, la sconsideratezza di alcune aziende porta spesso a drammi economici ma mettere in pericolo l'intera popolazione che vive intorno al quartier generale è davvero passare il segno. Ci viene da pensare che nel 1974 era piuttosto facile procurarsi reattori fai-da-te, chissà quante altre realtà potrebbero esserne in possesso e poi a quale scopo? Kodak si è difesa parlando di un evento tutt'altro che sinistro, serviva "solo" per controllare i materiali e verificarne le impurità, e nessun dipendente è mai venuto a contatto nel bunker con muri di 60 centimetri. Allora chi lo maneggiava? Unicorni e fate turchine come suggerisce Gizmodo?

Come lo stesso Miles Pomper del Centro di Studi per la Non proliferazione di Washington ha confermato:

Una situazione strana, perchè le aziende private semplicemente non possono avere questo tipo di materiale.

Che sia il colpo finale per Kodak? Sperando ovviamente che in futuro non vengano fuori altri pericolosi scheletri dall'armadio...


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Commenti

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Villagrossi

Io mi trovo a Rochester in questo momento, e oggi ero nel palazzo della Kodak quello in parte allo stadio del Baseball. Si parlava proprio di questo presunto reattore. Uno dei miei contatti qui è un ex-ingegnere del reparto sperimentale (e segretissimo) dove si faceva di tutto, sopratutto con i satelliti. Ammesso e non concesso che ci sia un reattore nucleare abbandonato, se così fosse avrebbe avvisato la figlia, il genero e il nipotino di 13 anni di andarsene dall'abitazione che dista si e no 100 metri da questo palazzo, ma lui dice che da lì è passato di tutto ma non c'é più niente.
Gli credo.

gian

È una mezza-notizia-mezza-patacca: dopo la dismissione nel 2003 l'uranio contenuto in questo "reattore" era stato ritirato dal governo. Quindi quello che ha di pericoloso un aggeggio simile è solo che potrebbero essere rimaste delle tracce di materiale radioattivo al suo interno e quindi deve essere maneggiato e dismesso con cura e, di certo, non semplicemente abbandonato, ma neanche rappresentare un vero pericolo per la zona dove si trova.

dariogemello

Ecco la prova che personaggi come Omer Simpson ed il Sr. Burns negli USA non sono una fantasia da cartone animato

Lorenzo Cesari

Mi ricorda tanto l'abetello Nagasaki di Pravettoniana memoria......

Abetello Nagasaki"
Albero finto o albero vero? Albero finto o albero vero? E' questo il dilemma del natale. Ma l'albero vero sporca, punge, complica la vita. Invece con l'abetello Nagasaki, un bellissimo abete in cemento armato trattato al plutonio, si hanno innumerevoli vantaggi:
1. Si illumina da solo;
2. Ti cuoce il cappone in un secondo (e anche le mani se non stai attento);
3. Ci passi vicino e ti fa la radiografia;
4. Passato il natale, lo butti nel caminetto e ti scalda la casa per 5.000 anni.
Abetello Nagasaki! Buon Natale a tutti............

Claudio Mariani

lo usavano come stufa per riscaldare il palazzo!!!

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