16 Marzo 2023
I Google Glass non hanno sicuramente bisogno di presentazioni: sono ormai un prodotto sulla bocca di tutti, e sono anche note le numerose potenzialità. La creatività personale può comunque espandere ulteriormente l'ambito di utilizzo, come hanno dimostrato alcuni ricercatori del Berkeley's CITRIS lab. L'idea era quella di controllare dispositivi presenti nell'ambiente domestico, impiegando i Google Glass in qualità di "telecomando". Per raggiungere lo scopo è stato necessario aggiungere un emettitore a raggi infrarossi, posto sul lato sinistro degli occhiali, abbinato ad un micro-controller Xbee 802.15.4.
I controlli sono molto semplici: l'utente deve solo volgere lo sguardo verso il dispositivo che vuole comandare. In questo modo si attiva la connessione, grazie alla trasmissione, via raggi infrarossi, dell'ID del dispositivo. Ovviamente il sistema è stato progettato per evitare di selezionare il dispositivo sbagliato (eventualità tutt'altro che remota, nel caso in cui più prodotti sia situati l'uno vicino agli altri): i controller abbinati ad i singoli dispositivi sono dotati di due LED colorati, che si illuminano di rosso quando il dispositivo è inquadrato dagli occhiali. L'utente può confermare la connessione tramite un semplice tap, ricevendo conferma visiva dall'accensione di un LED blu. Se più dispositivi sono inquadrati insieme, sul display dei Google Glass viene visualizzata una lista con l'ID numerico del dispositivo stesso, in modo da poter scegliere quello desiderato (ovviamente nulla vieta di realizzare un software più evoluto, che visualizzi il nome dei prodotti). Un ulteriore ausilio viene fornito anche dai LED, sotto forma di un lampeggio del diodo blu sul dispositivo selezionato al momento.
A questo punto viene visualizzato sul display un menu contestuale, che riporta tutti i comandi specifici per l'oggetto che si sta utilizzando (on-off per una lampada, piuttosto che il controllo del volume su una TV). Ovviamente siamo molto lontani dal poter immaginare un'applicazione commerciale per questo tipo di soluzioni, ma è comunque una possibilità interessante, soprattutto per impianti di integrazione (la demotica, in parole povere).
A seguire il video che illustra il progetto:
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