07 Maggio 2014
Le prossime missioni di esplorazione su Marte saranno sempre più importanti, e comporteranno l'impiego di strumentazioni sempre più grandi e pesanti. La prima problematica che da affrontare e risolvere, quindi, sarà legata all'atterraggio sul pianeta rosso: fino ad oggi, infatti, tutte le attrezzature (compreso il rover Curiosity) sono state inviate all'interno di capsule. Per rallentarne la caduta vengono utilizzati dei paracadute progettati ad hoc, ma con una progettazione che risale, ormai, agli anni 70.
Da qui deriva la necessità di sviluppare sistemi più evoluti, capaci di garantire un'atterraggio dolce anche in caso di carichi ben maggiori. La soluzione si chiama LDSD, l'acronimo di Low Density Supersonic Decelerator. Dietro questa dicitura si nasconde un nuovo tipo di paracadute "supersonico", molto più grande di quelli attualmente in uso.
Le sue dimensioni rappresentano, però, anche un notevole inconveniente: testare l'efficacia del sistema, all'interno delle gallerie del vento o degli altri locali per i test, è praticamente impossibile. Per la sperimentazione si è fatto ricorso ad una sorta di ambiente simulato: la NASA ha ricreato, in esterni, un ambiente simile a quello marziano, realizzando una complessa ricostruzione, che fa uso di un elicottero Night Hawk, pesi per svariate tonnellate, una slitta, razzi e una grande quantità di cordame.
Il risultato lo potete apprezzare nel video che vi proponiamo qui sotto:
Commenti
la parte più interessante non si vede XD