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Sky UK sta sviluppando un nuovo decoder, con supporto al cloud ed alla risoluzione Ultra HD

28 Aprile 2014 20

British Sky Broadcasting (nota anche come BSkyB) starebbe sviluppando un nuovo tipo di decoder, capace di supportare le trasmissioni a risoluzioni Ultra HD. L'indiscrezione viene dal Sunday Telegraph: Sky avrebbe cotituito una sorta di "task force", col nome in codice di "Project Ethan", che dovrà rinnovare l'attuale set top box, in modo da contrastare l'avanzata di servizi come Netflix, Amazon Prime, iTunes eccetera. Non si tratterà di un mero aumento della risoluzione, ma di un progetto a ben più ampio respiro, che coinvolgerà anche le tecnologie cloud.

I programmi registrati, ad esempio, potranno essere salvati su un server centrale, in modo da potervi poi accedere non solo dal decoder, ma da qualunque dispositivo dotato di connettività ad internet, sia esso uno smartphone, un tablet o una Smart TV. La visione potrà iniziare in mobilità, tramite un dispositivo mobile, e proseguire poi a casa, sul grande schermo, ripartendo da dove ci si era fermati. Project Ethan è supervisionato da Andrew Olson, director of product development, membro, dallo scorso anno, di ViXS Systems Si tratta di un produttore di semiconduttori canadese, che ha recentemente sviluppato il SoC XCode 6400, capace di decodificare flussi audio-video in HEVC, con risoluzione Ultra HD, 60 fotogrammi al secondo e profondità del colore a 10 bit.

Una piattaforma sostanzialmente ideale per le future trasmissioni satellitari di Sky, che avranno proprio una risoluzione di 3840 x 2160 pixel. Una fonte interna a Sky avrebbe commentato con queste parole:

L'innovazione è al centro del nostro modello di business. Siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per migliorare i nostri servizi.

L'uscita di Project Ethan è prevista tra due anni circa, come avrebbe indicato il precedente nome in codice, "Project 2016".


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Commenti

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Nicola Buriani

Sono calmissimo :).
Ti sto solo facendo notare che mischi ambiti che non hanno niente in comune.
Lo hai fatto anche col REC.709, che non ha niente a che fare con il 720p per un motivo ben preciso: non è mai stato uno standard :).
720p è una risoluzione, lo pseudo-standard per le TV, che poi non è altro che un bollino commerciale, non è il 720p, è l'HD-Ready, ma è pseudo per l'appunto, perché è stabilito solo per poter apporre la scritta sulla scocca.
E' la stessa differenza che passa tra BT.2020 e bollino Ultra HD per le TV: il secondo non è uno standard, è una convenzione per i produttori.
REC.709 si utilizza anche per i Blu-ray, non è solo per le trasmissioni TV. Del resto non puoi aspettarti, ad oggi, che parlino di sorgenti diverse per l'Ultra HD: non esiste un supporto ottico.
Proseguendo: io stavo parlando delle definizioni errate date sul formato Ultra HD in ambito audio-video, tu magari stai parlando d'altro, ma sei tu che hai risposto a me, quindi dovrai seguire il mio discorso, altrimenti non stiamo neanche discutendo, ognuno va per i fatti suoi, che secondo me, tra l'altro, è proprio quello che è successo.
Ultra HD è il nome che il mercato ha attribuito allo standard ITU, ovviamente per il mercato consumer (come ai tempi fu per il Full HD: anche quel nome non lo stabilì ITU), e si può riferirsi anche con 4K Ultra HD o 8K Ultra HD se si vuole, e sì, qui per forza sono convenzioni che coinvolgono anche i produttori, ma si fa riferimento proprio a quelle specifiche ITU, non ad una definizione vuota, che non si sa cosa voglia dire (come Super HD eccetera: quello non vuol dire niente, che spazio colore ha? Punto di bianco? Frequenza di refresh). Chiaro cosa intendo adesso? La terminologia è logicamente concordata anche dai produttori (del resto nessuno potrebbe imporre nulla, da questo punto di vista), ma è basata su specifiche standard, e lo standard è uno, e non è il 4K, il Super HD o quant'altro.
Se mi dici che in ambito consumer si utilizzano più terminologie, quindi, mi dispiace ma devo dirti che non è vero: quelle accettate le ho nominate, le altre sono errori, perché sono "scatole vuote": non è questione di chiamare "asino" un cavallo, quanto il fatto che non esistono specifiche per quello che viene chiamato cavallo.
PS: le eventuali bande nere su Sky non vedo che cosa c'entrino col discorso (tanto più se parliamo di contenuti televisivi, che non hanno mai bande nere).

Mongomeri

Primo: calmati.

Secondo: il REC.709 non contempla il 720p, ti risulta che non esistano TV in tale risoluzione? (quasi) Non esistono trasmissioni (in broadcast), non apparecchi.

Terzo: ti ho scritto che gli standard sono de facto, non ho mai detto il contrario.

Quarto: certo che ITU è importante in quello specifico settore (e quelli attigui). Anche qui, mai sostenuto il contrario.

Quinto: si, il REC.709 è definito "Parameter values for the HDTV standards for production and international programme exchange". Poi, essendo stato emesso da ITU, ha avuto seguito anche in altri campi oltre alle trasmissioni TV.

Sesto: Stavamo parlando del nome della risoluzione e come tale bisogna dire che esistono vari nomi che corrispondono a più standard a seconda dell'uso.

Ho soltanto voluto chiarire, per chiarezza di chi leggerà, che se è ITU che definisce l'UHDTV, è altresì vero che mai lo definisce "4K UHTV" o 4K Ultra HD, questo ho voluto specificare e niente più. Verosimilmente, analogamente a quanto è avvenuto per il Full HD, UltraHD sarà il nome utilizzato per le TV e 4K per il formato cinema (che, a dispetto del nome, non si usa solo al cinema...). Il 2K ed il 4K sono maggiori, a causa dell'aspect ratio, dei rispettivi "casalinghi" e per questo vengono scalati mostrando le famose bande nere ed una risoluzione inferiore nella fruizione televisiva, da qua il motivo per cui ho citato il mondo del cinema: i film divengono un prodotto fruito nell'elettronica di consumo a cui tu facevi riferimento e, per identificare la differenza di formato, si adotta un nome differente. Magari in tanti le reputeranno finezze, ma non intendevo far altro che evidenziarle.

Tornando all'esempio di Sky: trasmetterà verosimilmente attenendosi alle specifiche UHTV di ITU, ma all'interno di quel rettangolo dalle proporzioni di 16:9 invierà immagini non conformi a quella risoluzione/aspect ratio (le bande nere!).

Ribadisco per l'ultima volta: non stavo negando quanto dicevi né volevo avviare una discussione, ma far emergere la moltitudine di specifiche e nomi (alcune senz'altro prevalenti sulle altre).

Nicola Buriani

Insomma, non è proprio così: ITU è uno standard con un peso specifico notevole.
Ti risulta, per caso, che il REC.709 sia lo standard solo per le trasmissioni TV? O che qualcuno lo intenda come linea guida da cui ci si può anche allontanare?
E di nuovo stai mettendo in mezzo campi differenti: cosa c'entra l'informatica?
Stiamo parlando di elettronica di consumo audio-video, sono TV, lettori, decoder e proiettori in pratica (non per niente l'articolo è su Sky: vuoi che Sky utilizzi standard cinema o informatici?), lo standard è uno solo, uno.
Hai per caso visto risoluzioni da PC prese come modello per gli standard TV? O per proiettori home cinema? Per lettori? Trasmissioni TV?
No, ed è normale, che bisogno c'è di sottolinearlo?
Ti pare che quando definiscono lo standard per l'intrattenimento domestico vadano a prendere in considerazione le mille risoluzioni degli smartphone? O dei monitor dei computer?
Ma che senso avrebbe? E quando mai si è fatto, oltretutto? Ai tempi dell'SD avevamo PAL e NTSC, non anche VGA, SVGA eccetera.
Davvero, continuo a non capire il punto.
Gli standard sono "de facto" eccome, altrimenti non sono standard :).
Il marketing li può ridefinire come vuole, ma lo standard rimane quello: non a caso gli spazi colore ampliati, tanto in voga su molte TV, non sono mai stati utilizzati da mezza sorgente consumer, con buona pace dei produttori. Il motivo? Non erano standard.

Mongomeri

Hai ragione, posso aver creato confusione non specificando che con cinema mi riferivo ad un mero esempio di utilizzo difforme da quello TV, ma immaginare la televisione come unico ambito consumer nel 2014 mi sembra molto riduttivo. Peraltro quando ho scritto non avevi mai accennato ad una distinzione di tale tipo: l'argomento, che ha esulato da quello ristretto dell'articolo, è la denominazione delle risoluzioni rientranti nella larga nomea dell'Ultra HD.

L'ITU stabilisce le specifiche (non dogmatiche peraltro) di trasmissione televisiva e niente più: ti ho già riportato l'esempio del 720 che non esiste per ITU (e difatti solitamente non ci sono trasmissioni televisive in tale formato) ma è stato largamente utilizzato - e definito HD in contratto con la raccomandazione - sugli schermi (cellulari, monitor, tablet, ecc.). Limitarsi all'ITU vuol dire tralasciare una fetta enorme di schermi consumer e non: a meno che tu non voglia darmi ad intendere che il monitor da cui ti sto scrivendo, 1.600 x 900, non può esistere e non ha denominazioni perché ITU non lo contempla.

Comunque non intendevo fare alcuna polemica, tanto che ti davo ragione fin dalle prime righe, ma precisare alcuni concetti.

I nomi e le specifiche degli standard sono de facto e non de iure e variano dagli specifici ambiti di utilizzo: di conseguenza, nei suoi ambiti, esiste anche il WHXGA. ITU, ad esempio, tenta di armonizzare l'ambito delle trasmissioni televisive (trasmissioni non i televisori, vedi supra l'esempio del 720p).

Il tempo ci saprà dire come i vari reparti marketing denomineranno l'UHD in 8K :)

Nicola Buriani

Infatti ho scritto che Sony voleva utilizzare il nome 4K, non il formato per il cinema digitale :).
Del resto si parlava di definizioni, è ovvio che fosse una questione di nomi: Super HD, Quad Full HD eccetera non erano altri formati, ma solo altri modi per definire sempre la stessa cosa.
E sì, per forza la raccomandazione ITU si riferisce ai formati casalinghi: il cinema NON E' un formato consumer :).
Del resto in casa non guardi i film in 2K, li guardi in Full HD.
Comunque scusa, ma non ti seguo: il discorso che fai tu lo trovo ridondante.
Per il consumer lo standard è quello fissato da ITU, il resto è cinema, non ha niente a che vedere con l'elettronica di consumo e mai lo avrà.
Perché parli dei formati cinema in riferimento ad elettronica di consumo? E' ovvio che non siano gli standard di riferimento, non c'è bisogno di sottolinearlo: è proprio l'averli chiamati in causa (come ha fatto Sony), ad aver creato tanta confusione.
In poche parole: lo standard per l'elettronica è l'Ultra HD, che si può chiamare anche 4K Ultra HD o 8K Ultra HD, ma non in altri modi, e soprattutto non 4K.
Sono cose del tutto diverse.

Mongomeri

Sony voleva utilizzare solo il nome "4K", non il formato.

La raccomandazione ITU è riferita esclusivamente al formato di trasmissione TV (Broadcasting service per la precisione) e non a quello cinematografico. Difatti non troverai alcuna definizione di UHD ma solo di UHDTV, che per l'appunto sta per Ultra High Definition Television. È chiaro che la stragrande maggioranza dei televisori si adatteranno (già lo fanno) a tale aspect ratio e risoluzione, discorso differente però rimane quello cinematografico. A riprova, la definizione HDTV data da ITU (ITU-R BT.709) si riferisce a 1920 linee ed è differente dal 2K cinematografico.

Se il tuo discorso si riferiva al fatto che, come possiamo inserire nella stessa famiglia del Full HD - definizione che per ITU non mi risulta esistere - sia il 1.920 x 1.080 che il 2K, potremo classificare l'UHD a prescindere dall'aspect ratio e dalle risoluzioni 2.160/4K e 4.320/8K, allora sono d'accordo con te. Però teniamo conto delle differenze, come visto già esistenti con l'HDTV/HD e che sicuramente l'8K televisivo avrà un altro nome, almeno commercialmente, rispetto al 4K.

Nicola Buriani

Veramente è proprio così :).
Sony voleva imporre il 4K anche per l'uso domestico, proprio perché lo utilizzava già per il cinema digitale (il 4K nasce lì).
Non è per l'aspect ratio diverso che non è passata la decisione Sony, ma per altri motivi.
Occhio anche agli standard, perché solo uno è quello che vale, quello ITU, noto anche come "raccomandazione" ITU-R BT.2020.
Non ci troverai nessun cenno al FUHD (che fa venire i brividi solo a nominarlo), a Super HD, a Quad Full HD o ad altre definizione barocche, per fortuna :).
Per capirci: non serve fare la distinzione di aspecr ratio, perché il formato consumer è SOLO in 16/9.
Gli altri non sono standard per il mercato consumer, ed infatti non andrebbero mai confusi: 4K non è un sinonimo di Ultra HD, ed è esattamente quello che ho scritto nel precedente intervento.

Mongomeri

Specifico meglio che esistono tantissime definizioni differenti a seconda del tipo di utilizzo, ma la differenza fondamentale sta tutta nell'aspect ratio.

Mongomeri

Non è proprio così. Premetto fin da ora che nella vulgata - e soprattutto nelle varie definizioni date dai marketing aziendali - diventa vero quanto dici tu: tecnicamente però tra le due definizioni cambia l'aspect ratio e di conseguenza il numero di pixel "orizzontali".

L'UltraHD nasce come formato televisivo, in 16:9, ed ha una risoluzione di 3.840 x 2.160.
Il 4K nasce invece per il cinema, ha un aspect ratio di 1,90:1, quindi una risoluzione pari a 4.096 x 2.160.
L'UHD è 4 volte il FullHD, mentre il 4K un po' di più.

Queste sono le definizione date rispettivamente dal Consumer Electronic Association e dal Digital Cinema Initiative ma, come accennavo, esistono poi altre mille definizioni derivate (in particolare formati più wide oppure l'utilizzo di termini più appetibili ai consumatori).

Aggiungerei che, per quanto se ne parli poco perché il marketing non vi ha mai puntato, è la stessa differenza che corre tra il Full HD ed il meno famoso 2K: il primo è, come noto, 1.920 x 1.080 quindi 16:9 e dedicato alle TV, il secondo il formato cinematografico a 1,90:1 e quindi 2.048 x 1.080.

Esiste poi il FUHD (Full UHD) che segue le stesse differenze di cui sopra ma con l'8K (rispettivamente 7.680 × 4.320 in 16:9 contro gli 8.192 x 4.320 in 1,90:1). Di conseguenza 8 volte il FHD/2K e 4 volte l'UHD/4K.

Mongomeri

Top Gear è un programma BBC non Sky (chiaramente ciò non toglie che potrà, in futuro, essere trasmesso in UHD)

Peter_77

............ Un azienda cinese sta sviluppando un decoder UHD a basso costo che poi venderà sottoprezzo a Sky UK.......

DangerNet

Spero solo che riesca a cambiare canale più velocemente di quelli attuali. E vabè che sono Samsung ma almeno sui decoder metti un sw decente....

Ge_

Si infatti non si capisce nulla con questi formati video, ognuno li chiama come più gli piace :)

Nicola Buriani

Figurati: hanno fatto un "minestrone" i produttori.
Già solo per decidere su 4K e Ultra HD (Sony, che ha anche la divisione cinema, spingeva infatti per l'uso del nome 4K, dato che lo usava già) ci hanno messo tanto tempo, poi ci metti, appunto, che altri produttori usavano nomi ancora diversi, tra Super HD, Quad Full HD (mi pare fosse Toshiba) ed altro ancora (c'è almeno un'altra dicitura, solo che al momento non mi sovviene).
Poi è normale che le persone si confondano :).

Ge_

Ti ringrazio per la correzione. ;)

George J. McLaren

Top Gear in UltraHD *_*

Nicola Buriani

Ogni tanto rispunta fuori questo errore, presumo propagandato da Wikipedia Italia :).
L'Ultra HD lo puoi chiamare così o 4K Ultra HD, perché in realtà lo standard comprende già l'8K, che però al momento non esiste (solo prototipi).
Quando uscirà avremo 4K Ultra HD e 8K Ultra HD, o se preferisci Super Hi-Vision, se vuoi utilizzare la definizione di NHK.
La Super HD non esiste, come non esiste il Quad Full HD: non sono standard.

Windmark

Se non si muovono loro i televisori ultra hd nessuno li vende

Fabio Techdifferent

Uscita nel 2016 è molto realistica come cosa, oltre che intelligente considerando i progressivi cali di prezzo e conseguente aumento della base installata... Ottimo!

Ge_

La risoluzione "ULTRA HD" è riferita all' 8K in via di sviluppo. Il 4K si chiama "SUPER" HD.

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