10 Febbraio 2015
La CEA (Consumer Electronics Association, responsabile anche per l'organizzazione del CES) ha annunciato un aggiornamento delle caratteristiche basilari per le TV Ultra HD. L'intento è quello di fornire linee guida per identificare, con più semplicità, i prodotti dotati di tutto il necessario per sfruttare a pieno i nuovi standard. Come vedremo, però, a fronte di alcune valide idee, si continua a utilizzare una pletora di termini, inevitabile fonte di confusione e fraintendimenti. Procediamo con ordine: CEA ha separato i requisiti relativi alle TV Ultra HD e quelli necessari alla ricezioni di segnali in streaming.
Le UHDTV dovranno disporre di queste caratteristiche:
- Risoluzione: almeno 3840 x 2160 pixel, per un minimo di circa 8 milioni di pixel
- Rapporto d'aspetto: 16:9 o più ampio
- Upscaling: necessaria la presenza di un processore video integrato, capace di adattare i segnali alla risoluzione del pannello
- Ingressi digitali: almeno uno degli ingressi HDMI deve supportare la risoluzione 3840 x 2160, a 24p, 30p e 60p (in sostanza serve almeno una HDMI 2.0)
- Colorimetria: lo spazio colore di riferimento è ancora il ITU-R BT.709 (quello in uso anche per il Full HD)
- Profondità del colore: almeno a 8 bit
Per la ricezione dei contenuti resi disponibili in rete (considerati molto importanti, poiché cruciali, al momento, per la diffusione dell'Ultra HD), si richiedono i seguenti requisiti:
- Capacità di gestire l'Ultra High Definition: tutti i requisiti elencati per le UHDTV
- Video Codec: capacità di decodificare segnali composti da 3840 x 2160 pixel, veicolati in formato HEVC, con la possibilità di supportare anche agli formati
- Audio Codec: capacità di ricevere e riprodurre audio multi-canale
- Connettività: ricezione degli streaming tramite Wi-Fi, Ethernet o altri connessioni appropriate
- Applicazioni: capacità di ricevere gli streaming tramite applicazioni o servizi, disponibili su una piattaforma scelta dal produttore
La questione si complica quando si tratta di stabilire le nomenclature da utilizzare: sono accettate le definizioni "Ultra High-Definition", "Ultra HD" e "UHD", che potranno essere abbinate ad altri termini, come "Ultra High-Definition TV 4K". Una "non-decisione", in sostanza, poiché, anziché fissare alcuni paletti, si lascia una libertà piuttosto ampia, con diciture lunghe e confusionarie (perché aggiungere "4K" o altre combinazioni?). Riteniamo che, per facilitare la vita ai consumatori, sarebbe più pratico ricorrere ad un numero esiguo di definizioni, coniando, eventualmente, un "4K Ultra HD", se si vuole preparare già il terreno per l'avvento della risoluzione 8K, che potrebbe essere indicata come "8K Ultra HD".
CEA sta anche lavorando, di comune accordo con i produttori, alla realizzazione di un apposito logo, in modo da poter identificare, con un semplice colpo d'occhio, le TV Ultra HD.
Commenti
Oggi mi sono piazzato un bel po' di tempo davanti ad un oled lg e un 4k samsung. Confermo che la differenza a distanza di visione casalinga é evidente. Stessa sensazione con il passaggio a schermo retina, il full hd sembra opaco non messo a fuoco, è inutile stare a discutere, é un altro pianeta. Anzi questo gap potrebbe far rinascere il mercato supporti. Oggi pochi si accorgerebbero di un bluray rispetto ad un canale sky hd, con questo salto fra TV digitale e supporto fisico o eventuale streaming la gente darà il giusto valore a quello che vede.
Il punto è che prima dovranno stabilire uno standard per le sorgenti, poi servirà intervenire sulle TV.
Il contrario non serve a molto: ad oggi le sorgenti sono tutte a 8 bit, anche i Blu-ray.
Per lo spazio colore, invece, c'è poco da fare: non ci arriva neanche il Laser a riprodurre lo spazio colore BT.2020.
Altre tecnologie, ad oggi, non ce ne sono: inutile inserire specifiche che nessuno potrebbe rispettare.
Nicola Buriani rispondo a tutti e due qui.
Dico solo che farne solo una questione di risoluzione non mi sembra il massimo. Voglio dire, un contenuto video è di qualità non tanto per la risoluzione ma per quello che l'immagine riesce a trasmettere. Avere più colori è solo un vantaggio a mio avviso e bisognerebbe investire anche in questo (i blu con i fosfori che mi citi tu ad esempio) e cercare nuove tecnologie in grado di far si che queste cose siano realizzabili.
Limitarsi alla sola risoluzione mi sa molto di finta innovazione
beh sono i classici 16,7 milioni di colori, 8 bit per canale RGB... Non è che facciano schifo :)
Tieni presente che, ad oggi, sorgenti consumer superiori a 8 bit non ce ne sono, sarebbe un po' assurdo fissare una caratteristica che non puoi utilizzare.
Idem per lo spazio colore: l'intenzione di passare al BT.2020 (molto più ampio) c'è, ma poi come lo visualizzi?
Le TV a LED (blu con fosfori) non ce la fanno.
4K e profondità del colore "almeno 8 bit"... Che gran qualità... Anche questo conta, la risoluzione da sola non basta
Il 4K è 4096 x 2160, ma è un formato DCI, purtroppo tirato in ballo troppo spesso quando si parla di TV, che non hanno niente a che fare col cinema.
Si ma in realtà il 4K è 4096 × 3112. Così non si risichia di fare solo tanta confusione? Se un produttore fa tv, con risoluzione come dicono loro, e un'altro alla massima risoluzione 4K, ed hanno entrambe lo stesso logo (o almeno, il logo che decideranno di dare), il consumatore, come può capirci di più ?!?!
....A questo punto mi vedo costretto a fare battute su come una ce'a debba decidere sulla qualita' video delle nostre tv...