16 Aprile 2015
Abbiamo parlato della codifica audio Dolby Atmos in varie occasioni. Questa tecnologia, introdotta nel mercato casalingo lo scorso anno, è un formato audio a oggetti. Cosa significa? La differenza, rispetto ai formati tradizionali, consiste nel fatto che l'audio a oggetti permette di riprodurre non solo tracce audio, ma anche singoli oggetti. Questi oggetti sono suoni, minuziosamente posizionati all'interno dell'ambiente, in modo dinamico. In questo modo è possibile riprodurre, ad esempio, il ronzare di una mosca che si muove all'interno di una stanza, con estrema precisione, ricreando un suono "3D".
Dolby Atmos permette anche di espandere il suono in senso verticale, aggiungendo diffusori acustici a soffitto, oppure modelli che ne simulino la presenza. Non è però questo aspetto ad essere rilevante, per la notizia che andiamo a trattare: Dolby ha infatti deciso di fornire soluzioni audio per la realtà virtuale, ed ha scelto proprio il Dolby Atmos per questo scopo.
Il motivo è logico se si considera quanto abbiamo affermato in apertura: i formati audio ad oggetti risultano ideali per la realtà virtuale. La differenza fondamentale, tra questo tipo di contenuti ed un video tradizionale, è che nel secondo il punto di vista è fissato dal regista, che può posizionare l'origine dei suoni di conseguenza, mentre nel primo caso il punto di vista è libero, ed è l'utente a sceglierlo, guardandosi intorno. Ne consegue che l'origine dei suoni non può più essere prefissata, pena la perdita totale di coinvolgimento (o willing suspension of disbelief, se preferite il linguaggio coniato da Coleridge). Non è infatti realistico che, girando la testa sul lato, i suoni continuino ad essere diffusi come se lo spettatore stesse guardando dritto davanti a sé.
Ecco dunque l'utilità del Dolby Atmos: l'origine dei suoni può essere precisamente collocata in maniera dinamica, adattandosi allo spostamento del punto di visione. La libertà concessa nel decidere il punto di vista si sposa, dunque, con la libertà nel fissare la conseguente posizione dei suoni, mantenendo tutta l'ampiezza concessa dal formato Dolby Atmos (compresa l'espansione in senso verticale).
I primi titoli supportati saranno estratti da Black Mass e dal film Kaiju Fury!, oltre al video Live and Let Die, registrato al concerto di Sir Paul McCartney presso il San Francisco’s iconic Candlestick Park.
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