11 Ottobre 2015
Oehlbach ha presentato il convertitore digitale-analogico DAC Edition 40, realizzato per celebrare i 40 anni di attività. L'elettronica dispone di dimensioni molto contenute: le misure sono 63 x 23 x 68 mm. Il cuore del dispositivo è costituito da un DAC AKM AK4396, capace di supportare sorgenti audio in formato PCM e segnali con una frequenza di campionamento fino a 192kHz/24bit.
L'alimentazione può essere fornita tramite un alimentatore a 5V oppure per mezzo ricorrendo alla porta Micro-USB, una caratteristica che rende questo DAC utilizzabile anche in mobilità (abbinato ad un PC portatile).
Gli ingressi sono due: digitale ottico e digitale coassiale, selezionabili tramite un interruttore. Anche le uscite sono due: troviamo una RCA stereo ed un jack da 3,5 mm. I contatti dei terminali sono placcati in oro a 24 carati, mentre per la frequenza di campionamento dei segnali è previsto il riconoscimento automatico.
DAC Edition 40 sarà disponibile a partire da Settembre. Il prezzo di listino non è stato ancora comunicato.
Specifiche tecniche:
Risoluzione | Fino a 384 kHz/32 Bit |
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Frequenze di campionamento supportate | 32kHz/44.1kHz/48kHz/96kHz/192kHz |
Gamma di umidità di funzionamento: | dal 5 al 90% |
Alimentazione elettrica | Alimentazione elettrica: 5 V CC / 1,2 A |
Dimensioni | 63 mm x 23 mm x 68 mm |
Commenti
Perdonami, non avevo letto abbastanza attentamente. Se hai una sequenza analogica, per il teorema del campionamento e se rispettata la condizione di Nyquist, avrai delle repliche dello spettro del segnale di ingresso, quindi basta un filtro e hai ricostruito. Se invece hai un flusso di bit, esegui semplicemente una "conversione inversa" associando ad ogni word una corrispettiva ampiezza di tensione. Ovviamente il segnale ricostruito presenta delle perdite ma che raramente possono essere percepite dell'orecchio umano se la conversione é accurata. La conversione digitale analogico si basa principalmente sull' elaborazione del flusso di bit e ciò può avvenire mediante differenti implementazioni, da reti resistive a reti a cmos. La fedeltà rispetto all' originale non é però nel processo di ricostruzione, tanto in quello di quantizzazione. Dipende infatti da come l' informazione é rappresentata in bit e non tanto da come questa viene tirata fuori. Ovviamente qualità maggiore vuol dire un numero maggiore di bit in codifica e quindi una Potenza di elaborazione maggiore in decodifica che generalmente é implementata con look up table. É proprio questa Potenza di elaborazione che fa crescere il prezzo del convertitore. Infatti si cerca di minimizzare l' errore di quantizzazione durante la fase analogico-digitale perché é qui che si introduce perdita, così facendo si avrà un resa migliore anche in decodifica. Ovviamente buona parte del merito é legato anche all' elettronica che compone il dispositivo di ricostruzione.
Si si grazie ma shannon e nyquist so cos'hanno fatto quello che volevo sapere era il processo inverso in realtà!
il processo di conversione è composto da tre fasi. Campionamento : il segnale analogico, dopo aver attraversato un filtro anti aliasing è convertito in una sequenza analogica, ovvero un segnale che rimane costante all'interno di un piccolo intervallo di tempo e che assume, quì, il valore assunto dal segnale analogico originale nel medesimo istante di tempo. Ciò non comporta perdita di informazione se si campiona con una frequenza almeno doppia rispetto a quella del segnale di partenza. Quantizzazione : la sequenza analogica diventa sequenza discreta. Ovvero il segnale rimane costante all'interno di un piccolo intervallo di tempo ma quì potrà assumere un insieme limitato e noto di valori (questo introduce perdita di informazione) Codifica : infine ad ogni ampiezza del segnale quantizzato viene associata un'apposita ed univoca codifica (sequenza di 0-1). Ecco come, a grandi linee, un segnale da analogico diventa digitale. La qualità dipende fortemente dal processo di quantizzazione. Maggiore è il numero di bit a disposizione per rappresentare il singolo campione, maggiori saranno le "ampiezze" disponibili per rappresentare il segnale, maggiore l'accuratezza e minore la perdita. (Nel dettaglio, per ogni bit che si aggiunge, cresce il rapporto segnale / rumore di quantizzazione, indice di qualità, di 6dB).
Ha la porta USB, il prezzo è accessibile se calcoli che siamo sulla fascia bassa dei Dac. un Dac discreto ti partono 600 € più o meno. Meglio collegarlo in coassiale o ottico che USB. Comunq bisognerebbe ascoltarlo .
sì, ma migliore è il dac minore sarà la perdita
La conversione Digitale>Analogico si fa sempre in qualsiasi riproduttore"moderno", anche nei lettori CD, perché comunque il suono è analogico, gli altoparlanti hanno bisogno di tensione o corrente, non di segnale digitale. La perdita c'è, ma i convertitori di qualità esistono anche per questo.
Non si hanno per forza perdite di qualità?
Ma con che principio trasforma da digitale ad analogico?