Tutti i prezzi sono validi al momento della pubblicazione. Se fai click o acquisti qualcosa, potremmo ricevere un compenso.

Emily, Image Metrics e la valle perturbante (video)

29 Novembre 2010 4


L'immagine che vedete sopra è relativa ad un intervista fatta ad Emily, l'avete mai vista? Probabilmente si e molti di voi sanno che non è umana ma una semplice ed incredibile animazione virtuale creata da Image Metrics. A seguire potete guardar una serie di video su Emily e come è stata realizzata. Video anche su come questo tipo di animazione viene impiegata ora nei videogiochi e nei film.
Il senso di familiarità, di coinvolgimento e di accettazione come figura umana di questa animazione o dei Robot in generale, segue regole e modelli matematici ben precisi. Una di queste si chiama "la valle perturbante", teoria molto interessante ed affascinante ideata o dal robotico giapponese M. Mori [Mori, 1970]. Vediamola in dettaglio insieme ad alcuni video ... Questa teoria descrivere l’evoluzione di una certa reazione, il “senso di familiarità, di fronte ad artefatti robotici che presentano un livello crescente di realismo (nel senso di antropomorfismo o somiglianza con parti di esseri umani).

Come viene realizzata?

Questo il grafico relativo alla teoria:


La prima parte del modello descrive la crescita del senso di familiarità in relazione all'incremento del realismo fino ad un punto di massima in seguito al quale si apre una valle di familiarità negativa; questa valle di non-familiarità è la Valle del Perturbante. Dall’altro lato della valle si alza un altro picco di familiarità positiva in corrispondenza con artefatti che riproducono perfettamente le fattezze umane e, al limite, con esseri umani veri e propri.

Il modello dà luogo ad una indicazione pratica indirizzata a creatori di robot e protesi, consistente nel consiglio di evitare di avvicinarsi troppo al primo picco della Valle: quando le condizioni proprie al secondo picco – perfetto realismo tanto per quel che riguarda l’aspetto fisico quanto per quel che riguarda il comportamento – non possano essere raggiunte, infatti, si rischia una caduta nella Valle del Perturbante.

I robotici sono dunque invitati a volgere i loro sforzi verso artefatti meno realistici che non mirino a riprodurre le fattezze umane e verso i quali sia più facile sviluppare un senso di familiarità. La sfida è quindi saltare al di la della valle perturbante e creare animazioni o robot estremamente realistici che coinvolgono la nostra mente e i nostri sensi. Un realismo tale che non ci fa pensare agli aspetti non simili e poco realistici.


A. Jones, direttore dell’animazione in Final Fantasy, ad esempio, assicura che il tentativo di produrre delle repliche perfette di esseri umani può suscitare sensazioni inquietanti; i personaggi possono apparire grotteschi, facendoci l’effetto di un cadavere guidato come un burattino [Hiltzik, 2001]. Il gruppo di animatori Dream Works al lavoro sul film Shrek si è in effetti trovato nella condizione di dover limitare l’apparenza realistica della principessa Fiona per ovviare a simili spiacevoli effetti. R. Ebert, noto critico cinematografico, adotta l’ipotesi alla base del modello della Valle del Perturbante per spiegare lo scarso successo di film d’animazione come “The Wild e “Final  fantasy [Ebert, 2006].

Nel primo dei due film, ad esempio, l’aspetto degli animali (pelliccia, peli e penne in particolare) e il loro comportamento (la sincronizzazione tra movimento delle labbra e articolazione dei suoni) sarebbero troppo ben fatti, e questo eccessivo realismo susciterebbe il sentimento che qualcosa non va e un senso di disagio. Nel secondo film l’animazione al computer è addirittura sfruttata per produrre personaggi che dovrebbero idealmente sostituire attori in carne ed ossa. Ebert attribuisce la caduta nella Valle del Perturbante al fatto che un realismo eccessivo distrugge la distorsione della realtà propria allo stile del disegno animato.

La scelta di mantenere un aspetto fumettistico per personaggi dal movimento molto raffinato spiegherebbe dunque per contrasto ilsuccesso dell’ultimo prodotto Pixar, “The Incredibles [Canemaker, 2004] ssono comunque essere considerati realistici. Un esempio di questo secondo genere di personaggi è Gollum in “The Lord of the Rings [Ebert, 2004]: Gollum può essere considerato come unno dei personaggi più affascinanti e riusciti del film perché sembra una creatura reale ma non somiglia a nessuna creatura esistente.
Gollum presenta infatti un livello di realismo assai elevato, un tipo di realismo che può essere associate con il secondo picco del modello di Mori, ma non simula esseri umani o animali. La Valle del Perturbante appare dunque come un fenomeno molto ricco, tale da interessare non solo i domini applicativi della robotica e della realtà virtuale o della finzione, ma capace di suscitare quesiti profondi e indicare direzioni di ricerca anche all’investigazione filosofica e psicologica Si ringrazia elena pasquinelli (approfondimento)

Esempio animazione nei video giochi


4

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
voxunus

Io non sono d'accordo con Ebert, a me piace vedere film in computer grafica che sembrano reali, come se fossero stati interpretati da attori in carne ed ossa e da animali veri, sembra quasi una scusa per giustificare il fallimento di questi 2 film, i quali non hanno convinto non perchè siano stati fatti troppo bene (sembra quasi un controsenso) ma perchè non è piaciuta la trama e la caratterizzazione dei personaggi. Immaginatevi di vedere un film su Snake o Kratos, fatti con queste tecniche risulterebbero reali, come se fossero stati impersonati da attori veri, i quali non possono mai assomigliare in tutto e per tutto al personaggio che devono interpretare.

Andrea Salata

:D che figo!

Random Hero

il video mi ha stupefatto, davvero realistico, anche se c'è qualcosa nel movimento degli occhi che non mi convince.
Cmq se dovessi vederlo su internet senza sapere niente, per me la tipa sarebbe reale....

matt

Molto interresssssante...Bell'artiolo

Recensione Fujifilm X100VI: la regina delle compatte è tornata | VIDEO

Tra i Mega Schermi, l’IA e i display trasparenti del CES di Las Vegas | VIDEO

Che anno sarà il 2024? Le nostre previsioni sul mondo della tecnologia! | VIDEO

HDblog Awards 2023: i migliori prodotti dell'anno premiati dalla redazione | VIDEO