09 Novembre 2020
Ricercatori dell'Università di Santa Barbara hanno combinato microfluidi e nanotecnologie per creare un rivelatore ad alte prestazioni che prende esempio dalla natura, o meglio, dal naso dei cani notoriamente più sensibile di circa 10 mila vote che negli esseri umani. L'applicazione più ovvia è nella sicurezza, con la capacità di rilevare sostanze a partire da esplosivi e narcotici, anche soltanto in tracce.
La 'risoluzione' del sofisticatissimo sistema olfattivo artificiale si spinge fino a livelli mai visti prima, parliamo di 1 particella per miliardo distinguibile da questo device estremamente piccolo.
Le particelle vengono incanalate all'interno di un network di canali minutissimi, all'interno di questi dotti delle molecole interagiscono con le nanoparticelle incrementando la loro concentrazione: il tutto viene successivamente elaborato da uno spettrometro in miniatura che ne svela la composizione.
Le applicazioni sono molteplici, si va dalla semplice sicurezza in casa (rilevazione di gas) agli esplosivi e narcotici. Non si escludono tuttavia un utilizzo in campo medico per la rilevazione di alcune patologie, si parla ad esempio di una possibile 'percezione' delle cellule tumorali.
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