17 Aprile 2024
Fujitsu Laboratories ha sviluppato una nuova tecnologia di identificazione che consente di individuare una sorta di mappatura delle vene al fine di identificare univocamente l'utente. Un modo sicuro ed applicabile in una ampia gamma di situazioni. L'identificazione convenzionale del palmo funziona confrontando, nel complesso, le venature estratte dalle immagini del palmo della mano dell'utente. Per contro, la nuova tecnologia di Fujitsu estrae dai componenti alcune caratteristiche delle venature e le utilizza per generare codici di riferimento di 2048 bit che vengono poi utilizzati per il confronto.
Inoltre, cambiando le condizioni di conversione, possono essere generati codici differenti dalla stessa immagine, rendendo possibile l'uso di codici diversi per servizi diversi. Se, ad esempio, occorre avere una firma per il servizio, gli utenti dovranno poggiare la mano sul sensore tre volte.
Chiaramente, sono presenti sia una certa quantità di dati registrati sia i dati generati dalla scansione del palmo. Le cifre corrispondenti vengono confrontate e se il risultato supera una certa percentuale, l'autenticazione è riuscita. La probabilità di confondere l'identità dell'utente è di circa uno su 100.000. Il vantaggio di questo sistema sta anche nel fatto che i dati inviati al lato servizio vengono rappresentati dal solo codice e, dunque, non c'è bisogno di inviare i dati biometrici che, in realtà, vengono cancellati una volta generato il codice.
L'obiettivo dell'azienda è di rendere questa tecnologia pratica entro il 2015. A quanto pare, il futuro della tecnologia viaggia sul binario dell'autenticazione post-scansione. Strada percorsa, secondo alcuni rumor, anche da Apple per il prossimo iPhone.
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