29 Settembre 2017
Nuova puntata della vicenda Vivendi-Mediaset-Telecom: ieri la Commissione Europea ha concesso al gruppo francese il via libera all'acquisizione del controllo di Telecom Italia, con una condizione: Telecom Italia deve cedere tutte le proprie quote di partecipazione in Persidera, operatore che gestisce e sviluppa le tecnologie di trasmissione del segnale digitale terrestre. Questa società è stata fondata da Telecom Italia stessa, che detiene il 70 per cento delle quote, e da Gedi (ex gruppo l'Espresso), che possiede il restante 30 per cento.
La Commissione Europea ha ritenuto opportuno applicare questa clausola perché altrimenti, controllando anche una fetta importante di Mediaset, Vivendi avrebbe potuto diventare troppo potente e aumentare i costi di accesso all'infrastruttura per le reti televisive italiane, che avrebbero dunque potuto essere costrette a sostenere spese più ingenti - scaricate in ultima istanza sugli utenti, sotto forma di rincari o di maggior pubblicità.
Come abbiamo visto qualche tempo fa, il Garante italiano per le comunicazioni (AGCOM) era giunto a conclusioni ben diverse, offrendo al gruppo la scelta tra Telecom Italia o Mediaset. La Commissione Europea ha specificato, però, che la sua decisione riguarda solo la questione di concorrenza di tutto l'affare, e quindi non ha rilevanza rispetto a quanto stabilito dall'AGCOM. Può sembrare un controsenso, ma bisogna tenere conto del fatto che Vivendi ha ancora la possibilità di appellarsi e la manovra può ancora essere modificata.
Commenti
Bhe, io ho visto quello che succede nel reparto per la posa della fibra, e già lì la situazione è preoccupante. Ci sono dipendenti della ex SIP che, prossimi alla pensione, entrano, si siedono, stanno 4 pre e se ne vanno. Non solo. I giovani sono sprecati: un ragazzo, 2 anni di esperienza in PM riguardanti i Big Data, messo a testare le connessioni ai cabinati della fibra (lavoro tedioso e monotono). Fa quello da 3 anni, nonostante le richieste di essere spostato sulla parte progettuale di quello che dovrebbe essere il reparto IT di Tim, che quasi non esiste.
A detta sua, sanno fare bene le pubblicità, questo si, ma ora sono scaduti anche dal punto di vista del Mercato, perdendo tutte le gare infratel.
Quindi orgoglio di, forse per l'ex monopolista, ma non più: sono rimasti immobili, fermi, statici, cullandosi su ciò che hanno, ed ora ne stanno pagando le conseguenze.
Come la vedi tu?
(domanda seria per avere un tuo parere, non provocazione o minchi4te varie lol)
E' chiaro che non hai mai lavorato internamente a Telecom xD
Solita trovata per vendere aziende italiane che una volta valevano un sacco. La gente messa a casa e marcia ha rovinato tutto e ora come sempre svalutata si vende a terzi esteri per niente. Di made in Italy 100% ci son rimaste solo due cose: la monnezza e la mafia.
Appunto!
Ormai l'hanno spolpata la Telecom, meglio darla in mano estera così non ci mangia più nessuno
Il libero mercato come non lo avete mai visto.
Italianità?!??! La stessa del mega crack?!?!
Si devono difendere il lavoro, non la nazionalità della proprietà !
Abbiamo ben visto l'italianità di digirigenza e proprietà di Alitalia........
Solita mossa per svendere il patrimonio italiano.Dobbiamo difendere l'italianità della telecom!!!!!!!!
Ah ok