15 Dicembre 2018
Sony ha ampliato la gamma TV OLED con la serie AF8, due modelli nati per affiancare la serie A1 del 2017 riprendendone sostanzialmente tutte le principali caratteristiche. Sono due gli aspetti modificati nella linea 2018: la sezione audio e il design, sicuramente più convenzionale rispetto ai televisori dell'anno precedente. AF8 ripropone la tecnologia Acoustic Surface, una soluzione inusuale (nel mercato TV) che si è dimostrata convincente nella sua prima incarnazione.
La dotazione è assolutamente completa: troviamo la stessa elettronica che equipaggia i migliori prodotti Sony, ormai da tempo una garanzia nel trattamento dei segnali video. Il supporto a HDR comprende tre formati: HDR10, HLG e Dolby Vision, presente con alcuni cambiamenti di cui parleremo approfonditamente. Non potevano ovviamente mancare le funzionalità "smart", qui gestite tramite la piattaforma Android TV.
Nel corso della recensione valuteremo in dettaglio le prestazioni, soffermandoci anche sul Dolby Vision, una delle principali novità introdotte con appositi aggiornamenti firmware su vari prodotti Sony.
Per facilitare la fruizione dell'articolo abbiamo suddiviso la recensione in capitoli. Cliccate sui link qui sotto per saltare direttamente al capitolo corrispondente:
La serie AF8 ha affiancato la A1 proponendo due tagli da 55" e 65". L'esemplare che abbiamo ricevuto in prova è il più piccolo dei due. Tutti i modelli montano pannelli OLED LG con risoluzione Ultra HD. Il primo elemento che differenzia i televisori AF8 dai precedenti A1 è l'aspetto esteriore. Gli OLED Sony 2017 sfoggiano un lato frontale caratterizzato unicamente dalla sottile cornice. Nessun altro elemento è presente, nemmeno la base che si sviluppa verso il lato posteriore con un ingombro piuttosto generoso. AF8 impiega soluzioni differenti. Il TV non poggia più direttamente sul lato inferiore della cornice. Una base sottile ed estremamente bassa è stata inserita al centro e si estende sia sul davanti sia sul lato posteriore, in modo da mantenere il TV stabile. Il supporto conferisce una leggerissima inclinazione verso il retro e contribuisce a ridurre l'ingombro. L'impatto è dunque ben differente. A1 sembrava una sorta di grande cornice digitale mentre AF8 ha un design più convenzionale.
Non è invece cambiata la cura costruttiva: tutti i bordi sono contornati da una finitura in metallo con gli angoli arrotondati. Il frontale è molto pulito ed è occupato quasi interamente dallo schermo. É presente una piccola cornice nera (spessa 5 mm sul bordo superiore e sui lati) che si estende in misura leggermente maggiore verso il basso (circa 10 mm), per via di un inserto caratterizzato da una finitura in plastica lucida. In basso a sinistra è presente il logo Sony, praticamente invisibile se non ci si avvicina molto allo schermo. Al centro in basso troviamo invece il LED di stato.
Anche il retro è realizzato con cura. La parte centrale presenta una finitura caratterizzata da linee orizzontali ed è più spessa (circa 5 cm) poiché ospita il doppio subwoofer che va a sostituire il singolo subwoofer presente sulla serie A1. Il resto della superficie è sostanzialmente liscio. Sono presenti numerosi vani che ospitano tutti i connettori e che consentono di gestire e occultare i cavi, incanalandoli verso il retro della base. Tutte le porte sono collocate lungo il bordo sinistro, sia sul lato sia sulla parte inferiore. Non sono quindi presenti connettori orientati verso il retro. É quindi più semplice installare il televisore a parete e con risultati migliori rispetto alla serie A1, poiché rimane meno spazio tra il TV e il muro retrostante.
I connettori presenti sul lato includono uno slot Common Interface, un ingresso AV, l'uscita cuffie (utilizzabile anche per collegare un subwoofer esterno), due porte USB (5V, 500 mA) e un ingresso HDMI. In basso troviamo gli altri tre ingressi HDMI, una porta USB capace di supportare anche gli hard disk esterni (5V, 900 mA), un'uscita audio digitale ottica, una porta Ethernet e i connettori per le antenne satellitare e digitale terrestre. Non mancano ovviamente il Wi-Fi (802.11ac) e il Bluetooth 4.1. Quando si collegano le sorgenti è necessario prestare attenzione: solo le HDMI 2 e 3 sono a piena banda (18 Gbps) e possono quindi gestire al meglio i segnali Ultra HD a 60Hz (per farlo bisogna recarsi nel menu Ingressi esterni e selezionare la voce Formato avanzato). In prossimità dei connettori HDMI sono collocati anche i pulsanti necessari ad operare sul TV in assenza del telecomando (la posizione non è comodissima da raggiungere).
Il One Slate Design rivisto e corretto per AF8 ci ha convinto. L'aspetto è sicuramente meno originale e di impatto rispetto ad A1, ma la cura costruttiva e l'eleganza non sono venuti meno e contribuiscono a rendere questo TV un oggetto in grado di appagare l'occhio e di integrarsi senza difficoltà in qualunque ambiente. L'elettronica è la stessa che equipaggia le serie ZD9, A1, XE94, XE93 e XF90. Tutte le elaborazioni vengono gestite dal processore 4K HDR X1 Extreme. Come di consueto sono presenti varie tecnologie che si prefiggono lo scopo di migliorare la qualità video. La prima è la rimasterizzazione HDR "object-based". Il processore analizza l'immagine in ciascuna scena e corregge colori e contrasto per ogni singolo oggetto, in modo da ottimizzare il quadro complessivo. La stessa tecnologia viene anche impiegata per elaborare i contenuti SDR (Standard Dynamic Range) e convertirli in HDR (si applica una sorta di upscaling).
Con il Super Bit Mapping 4K HDR vengono invece ricreate transizioni più morbide, uniformi e precise tra le sfumature di colore. Il processore analizza le sorgenti a 8-bit (in Full HD) o a 10-bit (Ultra HD) e visualizza poi i colori con una gradazione a 14-bit. Sulla carta è quindi possibile visualizzare un numero di livelli di colore molto superiore (per maggiori dettagli consigliamo di leggere l'articolo sull'utilità dei pannelli a 10-bit). Il nuovo processore è inoltre dotato di un doppio database per upscaling e riduzione del rumore. I TV ricorrono ad una serie di pattern d'immagine sia per portare i contenuti SD, HD o Full HD alla risoluzione Ultra HD, sia per rimuovere il rumore video indesiderato. A completare il quadro sono le tecnologie Triluminos (ottimizza la riproduzione dei colori) e 4K X-Reality Pro (migliora il livello di dettaglio). Per HDR vale quanto riportato in apertura: la compatibilità è assicurata per i formati HDR10, HLG e Dolby Vision.
A gestire tutte le funzionalità "smart" è l'ormai onnipresente processore quad-core MediaTek MT5891. La piattaforma Smart TV è la stessa dei TV 2017, ovvero Android TV in versione 7.0 Nougat. Identico è anche il media-player integrato, capace di supportare numerose tipologie di file. I formati compatibili includono sostanzialmente tutto il possibile. Sono inoltre compatibili i file system FAT16, FAT32, exFAT e NTFS. La dotazione comprende i sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2, utili per ricevere anche le trasmissioni a risoluzione Ultra HD sul digitale terrestre e sul satellite (il TV è compatibile con tivùsat UHD). I programmi TV possono anche essere registrati su hard disk USB. La compensazione del moto viene gestita tramite il Motionflow XR, la tecnologia proprietaria Sony ormai più che collaudata ed apprezzata. Sul versante delle impostazioni non ci sono novità. Le voci disponibili sono quattro: Standard, Fluido, Personale e TrueCinema. Standard utilizza l'interpolazione dei frame con una certa moderazione. Fluido incrementa l'intervento e rende più evidente sia la natura artificiosa dell'elaborazione (si genera in modo più evidente il cosiddetto effetto soap opera) sia gli artefatti. Personale permette di regolare in maniera indipendente fluidità e nitidezza. Quest'ultimo parametro, se settato al massimo, applica il Black Frame Insertion (BFI), cioè l'inserimento di un fotogramma nero al fine di ridurre il motion blur. TrueCinema, invece, mira a preservare la naturale fluidità sui contenuti cinematografici.
Il telecomando è la stessa unità che accompagnava i TV della gamma 2017. Sul lato superiore troviamo una copertura in gomma. Sono presenti i tasti per accedere Netflix e Google Play e il microfono per i comandi vocali. Si tratta di un'unità dotata di una discreta ergonomia e piuttosto semplice da utilizzare. I cambiamenti apportati nel passaggio tra i televisori 2016 e quelli del 2017 hanno reso più semplice l'uso della croce direzionale (dallo scorso anno è in rilievo) e di alcuni tasti, più semplici da trovare al tatto.
Il TV KD-55AF8 viene proposto con un listino di 2.499 Euro. I prezzi in rete partono da circa 2.200 Euro.
La tecnologia Acoustic Surface deriva direttamente dalla versione che ha debuttato lo scorso anno con la serie A1. Il principio alla base del funzionamento è del tutto identico. Sul retro del TV, nascosti da una fascia orizzontale, sono celati quattro attuatori, due per ciascun lato. L'azionamento di questi elementi causa vibrazioni sullo schermo (impercettibili ad occhio ma avvertibili col tatto). Questa soluzione viene impiegata già da anni con alcuni speaker capaci di diffondere la musica tramite le vibrazioni indotte sul piano di appoggio.
I TV OLED Sony sfruttano la stessa soluzione ed emettono i suoni direttamente tramite il pannello stesso. L'idea si può applicare agli OLED per via della struttura semplificata. Non è infatti presente una retroilluminazione (i pixel emettono luce propria) che renderebbe molto più difficile gestirne il funzionamento, poiché le vibrazioni dovrebbero attraversare troppi strati per raggiungere lo schermo.
La configurazione scelta da Sony per AF8 è quindi molto simile a quella degli A1. L'elemento che distingue le due serie è il subwoofer. Su A1 ne troviamo uno singolo di maggiori dimensioni, mentre su AF8 si è scelto di installare due subwoofer più piccoli. La potenza dichiarata è pari a 10 W x 5. Acoustic Surface ha inoltre effetto anche sul design. L'assenza di speaker sul frontale contribuisce a determinare un aspetto estremamente pulito per il frontale. A completare la sezione audio sono le tecnologie per l'elaborazione del suono: ClearAudio+, Digital Sound Enhancement Engine (DSEE), Clear Phase e S-Force Front Surround. ClearAudio+ ottimizza l'audio del TV per incrementare il coinvolgimento dello spettatore. S-Force Front Surround si prefigge uno scopo simile: imita il modo in cui il cervello interpreta le fonti audio, ricreando l'effetto di un sistema surround virtuale. DSEE opera sulle sorgenti audio compresse, come ad esempio i video disponibili in streaming. Il suo scopo è ripristinare parte delle frequenze andate perdute durante la compressione. Clear Phase, infine, analizza e compensa le impressioni nella risposta del sistema audio.
I televisori AF8 sono tra i prodotti Sony compatibili con il Dolby Vision, il formato proprietario Dolby con metadati dinamici. Il funzionamento è garantito sui servizi in streaming (per l'Italia c'è Netflix), tramite il media-player e sugli ingressi HDMI. Per questi ultimi occorre però fornire alcuni dettagli aggiuntivi. AF8, esattamente come gli altri TV Sony compatibili con Dolby Vision, utilizza un profilo differente denominato "low-latency mode".
La particolarità di questa versione consiste nella diversa distribuzione del carico di lavoro. Le sorgenti (lettori Ultra HD Blu-ray, media-player e in futuro anche console e PC) devono compiere qualche operazione in più. É quindi necessario che il prodotto utilizzato per riprodurre i contenuti in Dolby Vision sia aggiornato con il medesimo profilo. Al momento sono compatibili i lettori Ultra HD Blu-ray Sony UBP-X700, Oppo UDP-20EU e UDP-205EU e la Apple TV 4K. Esamineremo la resa del Dolby Vision nel capitolo riguardante la prova di visione.
I menu del TV AF8 non presentano novità rispetto ai prodotti dello scorso anno. Ritroviamo quindi le stesse regolazioni e la stessa l'interfaccia. La modalità video più corretta è sempre la "Cinema Pro". Alternativamente si può ricorrere a "Cinema Casa" se si desidera partire da un'impostazione più orientata alla visione diurna e quindi con una maggiore luminosità. L'accesso a tutte le voci avviene tramite l'Action Menu, accessibile tramite l'apposito tasto presente sul telecomando. Premendolo si apre un menu visualizzato in alto a sinistra. A questo punto occorre selezionare "Immagine" per passare alla visualizzazione sul lato destro con la modalità video, la regolazione del colore e della luminosità, l'attivazione del sensore luce ambiente e l'accesso alle impostazioni avanzate.
Queste ultime comprendono il bilanciamento del bianco a 2 e 10 punti, il Motionflow, il Reality Creation e il Mastered in 4K. La taratura di fabbrica è già molto buona. La scala dei grigi mostra un eccesso di blu soprattutto sulle altri luci, seppur non particolarmente pronunciato. Il DeltaE, l'errore rispetto al risultato ottimale, che si attesta ad un massimo di 6 (l'occhio umano non è in grado di cogliere differenze sotto il 3). Il gamma ha un andamento piuttosto lineare ed un valore medio di 2,45 (il riferimento, per la visione in ambiente oscurato, è 2.4).
Per i nostri test abbiamo utilizzato una X-Rite i1Display Pro e Calman 5.7 Ultimate. In condizioni di fabbrica il TV mostra un eccesso di blu e rosso (e una leggera mancanza di verde) sulla scala dei grigi. Il comportamento è comunque abbastanza buono, con un DeltaE, l'errore rispetto al risultato ottimale, si attesta mediamente a 2,4 con una punta massima di 3,4 sul grigio all 80%. Ricordiamo che l'occhio umano non è in grado di cogliere differenze sotto il 3. Il gamma ha un andamento molto lineare ad eccezione dell'80 e del 90%, dove scende un po' discostandosi dal riferimento di 2,4. Il valore medio è comunque un ottimo 2,39.
La luminosità varia a seconda del valore impostato per l'X-tended Dynamic Range. Con i parametri di base si passano di poco le 220 cd/m2 - nits, una quantità di luce un po' troppo elevata per la visione in ambienti oscurati. Come su tutti gli OLED è presente l'ABL, acronimo di Automatic Brightness Limiter, un sistema che limita la massima luminosità quando si visualizzano immagini ad alto APL (Average Picture Level), ovvero quando l'immagine tende a contenere più elementi luminosi rispetto a quelli scuri. Il funzionamento dell'ABL si può palesa con fluttuazioni durante il passaggio da scene più scure a scene molto luminose. AF8 è in grado di raggiungere le 150 cd/m2 - nits su una schermata completamente bianca sul 100% dello schermo. Sporadiche riduzioni della luminosità possono verificarsi qualora vi siano elementi statici e luminosi su schermo. Si tratta evidentemente di un sistema atto a prevenire la ritenzione. Disabilitando la voce "Luminanza di picco" (che va lasciata su "Alto" in HDR) si elimina completamente l'intervento dell'ABL e si ottiene una luminosità massima di circa 110 cd/m2 - nits.
La serie AF8 conferma la buona fedeltà cromatica che avevamo riscontrato lo scorso anno sul 65" A1. L'unica componente cromatica che supera di poco un DeltaE di 3 (3,07) è il ciano, tutte le altre si attestano al di sotto della soglia critica. Dopo aver apportato i consueti aggiustamenti a contrasto e luminosità, abbiamo iniziato a tarare il TV. Per i nostri test abbiamo utilizzato un colorimetro SpectraCal C6 HDR2000, un generatore di segnale DVDO TPG, HDFury Integral, HDFury Vertex, HDFury Linker, il misuratore di input lag realizzato da Leo Bodnar e Calman 5.9 Ultimate.
Sono due gli aspetti da tenere presente quando si affronta la calibrazione di un AF8. Il bilanciamento del bianco presenta impostazioni comuni in SDR (Standard Dynamic Range) e HDR quando si utilizza la stessa modalità video. Va inoltre considerato che la temperatura colore (le modalità migliori sono Esperto 1 ed Esperto 2), una volta regolata, resta valida per tutte le sorgenti, quindi occorre cambiarla quando si vogliono separare le regolazioni per modalità o sorgenti diverse. Il bilanciamento del bianco a 2 e 10 punti permette di ottenere risultati eccellenti. Il DeltaE medio scende a 0,5 e quello massimo si attesta a 1 sul grigio al 10% e al 70%. Quando si utilizzano i controlli a 10 punti si deve prestare attenzione all'effettivo intervallo in cui operano. Alcuni punti non corrispondono precisamente a passi del 10% ma si posizionano a metà. Per questo motivo occorre controllare accuratamente l'effetto delle regolazioni sui punti contigui. In alcuni casi le correzioni apportate finiscono per influenzare simultaneamente due livelli della scala dei grigi. Il risultato che abbiamo ottenuto mostra comunque che con un po' di pazienza è possibile attenersi quasi perfettamente al riferimento.
Il bilanciamento del bianco si riflette ovviamente anche sul gamma, che diviene praticamente perfetto con un valore medio di 2,4, esattamente sovrapponibile al risultato ottimale. Gli scostamenti sono così infinitesimali (inferiori allo 0,05) da risultare visibili solo con un ingrandimento del grafico stesso. Per la regolazione dei colori non sono presenti strumenti appositi. Gli OLED AF8, come gli altri televisori Sony usciti negli ultimi anni, sono sprovvisti di un CMS, il sistema per la taratura dei colori. Ci si deve dunque affidare unicamente ai miglioramenti apportati dal bilanciamento del bianco. Fortunatamente i risultati sono ottimi: il DeltaE massimo scende a 1,7 per il magenta mentre quello minimo è pari a 0,3 per il blu. La copertura dello spazio colore Rec.709 è pari al 109,%. Davvero ottime anche le saturazioni: tutti gli intervalli dal 20% al 100% per le componenti cromatiche principali e secondarie (rosso, verde, blu, ciano, magenta e giallo) sono riprodotti con un'ottima precisione. Il DeltaE massimo è fissato a 2,3 per il rosso all'80%, mentre la media è compresa tra 1,5 e 1,8.
Per la taratura in HDR consigliamo di non soffermarsi troppo a lungo su schermate fisse, soprattutto quando si apportano correzioni sulle alte luci. Il TV tende infatti a diminuire sensibilmente la luminosità e di conseguenza i dati rilevati risultano falsati. Le schermate di test vanno quindi alternate con schermate scure o completamente nere. La taratura di fabbrica è piuttosto corretta: nelle nostre misure abbiamo riscontrato un eccesso di blu e una leggera mancanza di rosso concentrata principalmente tra il 70% ed il 100%. AF8 segue la curva EOTF (Electro-Optical Transfer Function) con notevole precisione e mostra un piccolo scostamento solo solo in prossimità del suo picco di luminosità. In HDR abbiamo registrato i seguenti valori:
- Schermata al 2%: circa 780 cd/m2 - nits
- Schermata al 5%: circa 720 cd/m2 - nits
- Schermata al 10%: circa 670 cd/m2 - nits
- Schermata al 25%: circa 480 cd/m2 - nits
- Schermata al 100%: circa 180 cd/m2 - nits
Il picco di luminosità scende progressivamente fino a circa 400 cd/m2 - nits se si visualizza una schermata bianca sul 10% dello schermo per un periodo di tempo prolungato. Le impostazioni disponibili per la taratura sono le stesse che abbiamo già citato per l'SDR. Utilizzando il bilanciamento del bianco a 2 e 10 punti si ottiene nuovamente un quadro caratterizzato da una notevole precisione. Le componenti cromatiche primarie sono ottimamente bilanciate e anche la curva EOTF conferma l'ottima gestione da parte del televisore OLED Sony. La fedeltà cromatica è molto buona anche se non perfetta (si nota ad esempio sulla tonalità del magenta). Le saturazioni sono invece ottime. La copertura dello spazio colore DCI-P3 è pari al 97,2% xy e 98,65% uv mentre quella del BT.2020 si attesta al 70,91% xy e al 74,07% uv. La misura del volume colore relativo (CIE L*a*b) ha evidenziato una copertura del 116% per il BT.709, del 78% per il DCI-P3 e del 53% per il BT.2020.
Le prestazioni con le immagini in rapido movimento confermano gli ottimi risultati raggiunti lo scorso anno con gli OLED A1. La tecnologia proprietaria Motionflow si è dimostrata pienamente all'altezza del compito. Attivandola si possono mitigare gli effetti derivanti dal metodo con cui sono gestiti i pannelli TV OLED. Attualmente si fa riscorso al "sample&hold", una soluzione che lascia i pixel accesi durante il passaggio da un fotogramma e l'altro, causando una maggiore percezione di motion blur (le immagini risultano meno definite:per maggiori informazioni vi rimandiamo a questo articolo). Senza l'ausilio del Motionflow vengono riprodotte circa 350-400 linee di dettaglio. Con Motionflow attivo si possono raggiungere circa 700-800 linee, esattamente in linea con i modelli del 2017. É inoltre presente il Black Frame Insertion, attivabile tramite la modalità Personale con il parametro Nitidezza al massimo. L'impatto sulla risoluzione in movimento è visibile in positivo. Vi sono tuttavia due effetti collaterali ben visibili. Il primo consiste nella perdita di luminosità, il secondo nella comparsa del cosiddetto "flickering", una perdita di stabilità dell'immagine dovuta all'inserimento dei fotogrammi neri che può risultare fastidiosa e affaticante per gli occhi.
Chiudiamo con i consumi: il TV richiede circa 80W in modalità Cinema Pro SDR, circa 100W in modalità Cinema Pro HDR. Abbiamo anche notato che il consumo in stand-by varia a seconda dei servizi utilizzati. Attivandoli tutti (come ad esempio la possibilità di "risvegliare" il televisore in remoto) il consumo sale poiché lo stato di inattività non è completo. Abbiamo infatti notato che, in alcuni momenti, AF8 era all'opera anche quando lo schermo era spento. Il LED di stato di una delle nostre chiavette USB si è infatti acceso in varie occasioni durante lo stand-by. In questi frangenti la richiesta di energia può superare i 20W.
Le funzionalità "smart" sono in tutto e per tutto identiche a quelle offerte dai modelli del 2017. La versione preinstalla di Android TV è del resto la medesima, quindi sempre la 7.0. Valgono quindi le stesse considerazioni che abbiamo riportato nelle recensioni dei prodotti lanciati lo scorso anno. Nella home page troviamo alcuni contenuti consigliati, le applicazioni presentate, l'elenco degli ingressi, le applicazioni effettivamente installate sui circa 8GB di memoria integrata (espandibile tramite un hard disk esterno) e il menu che permette di accedere a tutte le impostazioni del TV (lingua, rete, account di Google, tastiere a joypad eccetera).
Android 7.0 è sicuramente più reattivo delle versioni precedenti. Il connubio tra il processore MediaTek e la piattaforma sviluppata da Google non è però esente da critiche. Alcuni servizi o applicazioni hanno un impatto visibile sulle prestazioni. Capiterà quindi di notare rallentamenti o una risposta non ottimale ai comandi in alcune circostanze. Durante i nostri test è successo dopo un uso intensivo di varie applicazioni, quando abbiamo aperto il menu delle impostazioni durante l'avvio di un video Ultra HD HDR in streaming.
La situazione si può migliorare agendo sulle impostazioni di Android TV. Si possono limitare o disattivare i servizi più pesanti o ridurre il numero di applicazioni attive simultaneamente. Consigliamo inoltre di eseguire una periodica chiusura delle app o di riavviare completamente il TV (è sufficiente tenere premuto il pulsante OFF fino all'avvenuto spegnimento dell'apparecchio). In questo modo si svuota la memoria e si evita che i dati accumulati vadano a pesare sul sistema. La stabilità è buona: durante le nostre prove non abbiamo riscontrato blocchi o chiusure improvvise di applicazioni e servizi.
Tra le applicazioni già presenti troviamo l'immancabile web browser. Le prestazioni sono abbastanza buone se si considera la velocità di caricamento dei siti. Come sempre lo scoglio più grande è costituito dal controllo tramite il telecomando. Muovere il puntatore agendo sulla croce direzionale si rivela ben presto un'attività goffa e piuttosto lenta. Buona invece la possibilità di regolare lo zoom tramite i tasti per cambiare canale. La situazione migliora con l'uso dell'applicazione per smartphone e tablet.
Il microfono è utile soprattutto per le ricerche vocali. In questo modo si possono semplificare varie operazioni, ad esempio il download di un'app sul Play Store. Le applicazioni disponibili molto numerose e includono praticamente tutto il possibile, compresi vari giochi. Tra le più interessanti citiamo Spotify, Kodi, Netflix, Amazon Prime Video, Premium Online, Premium Play, Infinity, Wuaki.tv, Chili, Rai.tv, YouTube e VLC. Per chi si avventura nell'installazione di APK si aprono ulteriori possibilità. Occorre sicuramente pazienza per capire cosa può girare in maniera soddisfacente pur non essendo ufficialmente compatibile. Consigliamo inoltre prudenza sulle fonti da cui reperire i file. Per abilitare l'installazione da fonti sconosciute è necessario accedere al menu, andare su "Personali" e poi su "Sicurezza e limitazioni". Si può anche abilitare la modalità sviluppatore. Per compiere questa operazione occorre posizionarsi sulle informazioni ed evidenziare i dati relativi alla build. A questo punto è sufficiente premere ripetutamente "ok" sul telecomando fino a quando non comparirà una scritta che confermerà l'attivazione.
Una menzione la merita anche il media player integrato. Il software Sony è ben realizzato e si è dimostrato molto solido nella riproduzione dei vari formati video. Si possono anche visualizzare filmati in Dolby Vision. Abbiamo testato questa possibilità con alcune demo già usate in precedenza su altri TV compatibili e non abbiamo notato alcuna problematica. A completare la dotazione è la possibilità di inviare streaming da dispositivi mobili o da browser tramite Google Cast, integrato tra le funzioni di Android TV. Spendiamo infine qualche parola per l'applicazione "Video & TV SideView" di Sony, disponibile per dispositivi mobili. L'app è ben fatta e permette di gestire tutte le funzioni del TV tramite smartphone o tablet. Le varie schermate presenti consentono di replicare ogni tasto del telecomando e di gestire anche il puntatore a video tramite il touch screen. Si possono inoltre selezionare direttamente gli ingressi ed avviare direttamente tutte le applicazioni presenti sul TV. A nostro parere si tratta di una delle migliori applicazioni per il controllo degli Smart TV.
AF8 e A1 condividono la quasi totalità della dotazione hardware e software. La stretta parentela che intercorre tra gli OLED 2017 e i nuovi modelli 2018 emerge chiaramente anche dopo una fugace visione. La resa è sostanzialmente la stessa e anche i punti di forza sono i medesimi. Il rapporto di contrasto è estremamente elevato come del resto ci si aspetta da un TV OLED. Il livello del nero non è misurabile e conferisce al quadro una notevole profondità. La quantità di luce che il pannello è in grado di emettere è generalmente sufficiente anche per una visione in ambienti illuminati. In queste condizioni si deve comunque considerare che le riflessioni potrebbero creare qualche disturbo.
L'uniformità esibita dall'esemplare che abbiamo ricevuto in prova è ottima. Una minima quantità di "banding" (strisce verticali che si manifestano in alcune zone dello schermo) è presente, ma l'incidenza è ridotta a livelli sostanzialmente ininfluenti durante la normale visione. Per notare le imperfezioni presenti è necessario un ambiente completamente buio e apposite schermate di test (grigi molto scuri). Anche una quantità di luce molto bassa è sufficiente a mascherare quasi completamente le piccole difformità ed è quindi evidente che notarle in condizioni più convenzionali è un evento molto raro. Non è invece presente il benché minimo effetto vignettatura, quello che su alcuni OLED più vecchi faceva apparire il centro più chiaro rispetto ai bordi. Non è del resto un fatto sorprendente: anche la serie A1 non ne soffriva.
Il controllo sulle basse luci è stato curato con attenzione, specialmente quando si tratta di riprodurre immagini molto scure, appena sopra il nero assoluto. AF8 è in grado di non enfatizzare il rumore video eventualmente presente e riesce quindi a mantenere un'ottima intelligibilità anche in queste situazioni. I dettagli nello scuro sono tutti presenti. L'equilibrio garantito dal TV Sony è ben visibile anche per quanto riguarda le sfumature. La transizione tra le varie tonalità è gestita con la giusta progressività. Non si riscontrano salti netti e non si evidenzia "banding", da intendersi in questo caso come strisce di colore leggermente diverso, segno che il televisore o la sorgente non riescono ad elaborare correttamente tutte le informazioni relative alle sfumature di colore. Parte del merito va sicuramente attribuito alla funzione "Gradazione uniforme", tendenzialmente molto efficace nel limare ulteriormente le imperfezioni eventualmente presenti all'interno del segnale video.
Anche le altre elaborazioni presenti sono di pari livello a conferma l'eccellente livello raggiunto da Sony in questo campo. Il processore video offre prestazioni al vertice della categoria, esattamente come tutti gli altri prodotti Sony di pari fascia che abbiamo recensito nel recente passato. Si tratta del resto della stessa elettronica che abbiamo già testato su A1 e XE93 con risultati altrettanto soddisfacenti. 4K HDR X1Extreme è quindi in grado di migliorare sensibilmente le immagini grazie a funzioni come il Reality Creation, che riesce a far emergere un livello di dettaglio superiore. Le immagini diventano più incisive e acquistano una profondità che normalmente non avrebbero. L'utente deve però evitare di lasciarsi prendere la mano. Le elaborazioni e gli algoritmi realizzati da Sony sono sì efficaci, ma non si deve comunque abusarne. Ricercare sempre un'immagine dettagliatissima e pulitissima, anche quando il segnale di partenza mostra evidenti lacune, porta inevitabilmente ad un peggioramento visibile sotto forma di artefatti di vario genere. Occorre quindi dosare i numerosi strumenti a disposizione con oculatezza, in modo da non inficiare l'equilibrio e la naturalezza garantite dal TV.
In un quadro di questo livello non stupisce che anche le sorgenti a risoluzione HD e Full HD siano gestite ottimamente. L'upscaling è eseguito in maniera ineccepibile e permette di ottenere un quadro molto convincente anche quando la risoluzione di partenza è inferiore a quella del pannello. Ovviamente, come abbiamo ripetuto varie volte parlando di questo argomento, non bisogna pretendere i miracoli. I canali sul digitale terrestre (specialmente quelli in Standard Definition ma non solo) e altre sorgenti molto compresse presentano sovente molti difetti che nessuna elettronica potrebbe mai correggere. In questi casi bisogna accettare alcuni compromessi. Se però il livello di partenza è almeno discreto, AF8 è in grado di ottimizzare anche segnali meno nobili valorizzandone al massimo la qualità.
Come è da sempre nostra prassi abbiamo utilizzato varie tipologie di sorgenti per saggiare le prestazioni del TV. I canali televisivi variano in funzione del segnale trasmesso. Quelli in Standard Definition sul digitale terrestre risultano generalmente godibili nonostante la qualità media purtroppo non brilli (la banda è poca e i canali sono tanti). Nei casi in cui il segnale è troppo compresso si evidenziano vari difetti che possono essere mitigati tramite un accorto utilizzo dei filtri messi a disposizione da Sony. In questi casi consigliamo di disabilitare tutte le funzioni volte ad aumentare il livello di dettaglio, poiché finiscono inevitabilmente per evidenziare tutte le problematiche presenti. In HD la situazione migliora: il quadro risulta convincente, compatto e piuttosto dettagliato.
I servizi streaming che abbiamo provato non hanno evidenziato nessuna problematica. YouTube supporta Ultra HD e HDR e, seppur con i limiti legati alla compressione (spesso piuttosto impattante), permette di visionare filmati più che soddisfacenti, tanto che le demo HDR caricate su alcuni canali non si discostano eccessivamente dalle controparti che utilizziamo per i nostri test. Il livello sale se si passa ad applicazioni come Amazon Prime Video. Le serie in Ultra HD e HDR10 presentano spesso un livello di dettaglio molto buono e una sapiente gestione dell'elevata gamma dinamica. Titoli come "Goliath" mettono in mostra un ottimo equilibrio generale e una resa molto naturale degli incarnati. Gli artefatti dovuti alla compressione, pur presenti in determinate occasioni, non costituiscono un fastidio vero e proprio anche per merito dell'elettronica di AF8. Il "banding" sulle sfumature di colore viene contenuto molto bene dalla funzione "Gradazione uniforme" impostata al minimo.
Particolarmente interessante è la valutazione delle prestazioni con Netflix. Questo servizio offre il supporto al Dolby Vision per tutti i contenuti in HDR. Questo significa che ogni serie TV o film normalmente proposto in HDR10 viene mostrato in Dolby Vision sul TV Sony. Visionando serie come "Glow" si nota l'apporto dato dalla tecnologia Dolby alla dinamica delle immagini. Le insegne al neon e tutti i chiaro-scuri risultano un po' più bilanciati rispetto allo stesso contenuto visto con metadati statici. In alcune scene si ha inoltre l'impressione che l'ottimizzazione apportata dai metadati dinamici riesca a contenere meglio le imperfezioni causate dalla compressione, specialmente quando si visualizzano sequenze molto buie. Le stesse impressioni vengono confermate dall'analisi di altre serie come la seconda stagione di "Luke Cage". In questo caso si apprezza anche la capacità di contenere il rumore video (ben presente in tutte le serie Marvel di Netflix) senza abbattere eccessivamente il dettaglio. Una ulteriore conferma, qualora ne servissero altre, circa l'efficacia del Reality Creation e dei filtri messi a disposizione da Sony.
Il banco di prova definitivo è come sempre costituito dagli Ultra HD Blu-ray, la sorgente con la maggior qualità tra quelle disponibili sul mercato. Il lettore che abbiamo utilizzato è il Sony UBP-X700 aggiornato con il supporto al Dolby Vision. Il primo film che abbiamo visionato è stato "Spider-Man: Homecoming". Il livello di dettaglio è ovviamente ben più elevato di tutte le altre sorgenti. Confrontando la visione in Dolby Vision con quella in HDR10 (basta semplicemente disattivare il formato Dolby dal menu del lettore) emergono varie differenze. La prima riguarda la rappresentazione delle scene in penombra. In queste situazioni HDR10 risulta meno convincente. Si nota in particolare un minor equilibrio complessivo. In altre parole si tende quasi sempre a privilegiare le parti più luminose o quelle più scure. Dolby Vision permette invece di ottimizzare meglio la resa. Prendiamo ad esempio la scena in cui Spider-Man è seduto sulla balaustra di un balcone mentre sullo sfondo il sole tramonta. In HDR10 la luce risulta più accecante e meno definita nei suoi contorni. Si nota anche che colorazione rossastra del cielo è meno visibile. Tutti questi particolari si vanno quindi a perdere o divengono più confusi per via della minor possibilità di intervento garantita dai metadati statici. Per non pregiudicare la parte più in controluce e buia (quella dove si vede Spider-Man) è stato necessario "bruciare" qualche informazione sulle alte luci. In Dolby Vision cambia il livello di luminanza, leggermente più basso, ed è possibile apprezzare meglio non solo la forma del sole, ma anche le sfumature di colore nel cielo.
Dolby Vision risulta quindi più accurato rispetto ad HDR10 e restituisce un quadro che in vari momenti sfiora vette di eccellenza. I metadati dinamici permettono di spingere un po' di più sulla luminosità quando serve un piccolo spunto in più, mentre nelle immagini più buie si può scurire leggermente l'immagine per mantenere una migliore intelligibilità. La differenza non è sempre così netta ma nel complesso si nota una maggiore naturalezza del quadro e una dinamica ancora più estesa e meglio controllata, anche in sequenze difficili da rappresentare su schermo. Il giudizio resta immutato anche prendendo in considerazione altri titoli, come ad esempio "Pacific Rim - La rivolta". Dettaglio, fedeltà dei colori, pulizia del quadro e naturalezza sono tutte qualità che AF8 esibisce costantemente.
Il picco di luminosità è un po' più alto rispetto a quello che avevamo registrato sul TV A1. Le differenze non sono comunque sufficientemente consistenti da determinare un vantaggio realmente tangibile durante il normale utilizzo. In altri termini riteniamo molto difficile che si possa notare la differenza se non affiancando due televisori. Come sempre gli OLED sanno farsi apprezzare per la capacità di affiancare il nero assoluto a porzioni molto luminose dell'immagine. Proprio per questo motivo la visione in HDR risulta estremamente appagante, pur senza la possibilità di raggiungere i valori di picco dei migliori LCD.
La gestione del tone mapping è molto simile a quella dello scorso anno. Il TV cerca di seguire la curva EOTF il più possibile. Viene dunque mantenuta una luminosità in linea con il riferimento fino a quando è possibile, per poi cominciare ad adattare l'immagine alle capacità del pannello intorno al 60% della scala dei grigi. In alcune situazioni si può notare come il Sony tenda a privilegiare il mantenimento di una luminosità più elevata a discapito del livello di dettaglio. É bene precisare che si tratta di sfumature e non di una tendenza netta. Quanto appena descritto si traduce in un quadro a volte leggermente più luminoso (rispetto ad altri prodotti sul mercato che ricorrono ad un approccio opposto) che "brucia" qualche elemento sulle alte luci, non più visibile poiché indistintamente bianco.
Acoustic Surface ci ha nuovamente colpiti in positivo. Già l'anno scorso avevamo apprezzato l'originale soluzione studiata dagli ingegneri nipponici per la sezione audio. I cambiamenti apportati su AF8 non hanno mutato significativamente le prestazioni. I due subwoofer, seppur di dimensioni più contenute, riescono a coprire piuttosto bene la gamma bassa. Gli effetti e le colonne sonore non soffrono di un vuoto sulle basse frequenze, cosa purtroppo non infrequente su molti TV piatti. La capacità di riprodurre i suoni direttamente tramite il pannello porta benefici anche ai dialoghi, poiché le voci si collocano proprio in corrispondenza delle immagini su schermo. Il fronte sonoro sufficientemente ampio genera nell'ascoltatore l'impressione che a suonare sia un sistema più "arioso" del semplice schermo da 55". Chi desidera prestazioni migliori può aggiungere un subwoofer esterno per rinforzare i bassi. Complessivamente le prestazioni sono decisamente superiori alla media e pongono AF8 nella ristretta cerchia dei TV ben suonanti e capaci di garantire prestazioni soddisfacenti senza ausili esterni.
L'input lag non è particolarmente contenuto, un fatto che avevamo riscontrato anche lo scorso anno sulla serie A1. In modalità Gioco il TV Sony AF8 ha fatto registrare un valore di 47,5 ms con segnali a risoluzione Full HD (SDR e HDR), mentre in Ultra HD si scende a 30,7 ms (anche in questo caso non vi sono differenze tra SDR e HDR). La risoluzione incide quindi sul ritardo: evidentemente l'ottimo upscaling eseguito dal televisore va ad impattare sul tempo di elaborazione dell'immagine.
AF8 è un parente molto stretto di A1. Le prestazioni sono infatti molto simili. Il livello del nero ed il rapporto di contrasto sono quelli che abbiamo ormai imparato a conoscere ed apprezzare sui TV OLED. Non c'è semplicemente nessun'altra tecnologia che può attualmente competere da questo punto di vista. La taratura di fabbrica offre già prestazioni di buon livello. Mettendo mano alle impostazioni si possono ottenere risultati di livello molto elevato. La qualità raggiunta in termini di fedeltà cromatica (soprattutto sulle saturazioni dal 20% all'80%), linearità, equilibrio, naturalezza ed elaborazione video spazia dall'ottimo al riferimento assoluto. Tutte queste componenti, una volta sommate, sono capaci di dare vita ad immagini che pochi prodotti sul mercato possono vantare.
L'audio è all'altezza del video, un fatto purtroppo abbastanza raro sui TV piatti, spesso costretti a sacrificare la resa sonora per contenere tutta la dotazione all'interno di uno spessore estremamente ridotto. Acoustic Surface non è più una novità assoluta bensì una realtà ormai consolidata. Questa seconda iterazione, leggermente differente per via del doppio subwoofer, garantisce un'ottima esperienza di ascolto sia per gli effetti sia durante la riproduzione di colonne sonore. Non è ovviamente come un impianto audio esterno (e non potrebbe mai esserlo), ma a differenza dei sistemi integrati in tanti altri prodotti è capace di offrire prestazioni sonore in linea con la classe del prodotto. L'aggiunta del Dolby Vision è oltremodo gradita. Il formato con metadati dinamici è in grado di ottimizzare ulteriormente la resa dei contenuti in HDR. Il suo contributo si può apprezzare in varie occasioni, dai piccoli dettagli alla riproduzione di colori più saturi e naturali, da una migliore rappresentazione di alte e basse luci ad una gestione più convincente dell'ampia gamma dinamica messa a disposizione dell'ottimo pannello.
I rilievi che ci sentiamo di muovere sono sostanzialmente tre. Il primo è costituito da Android TV, ancora lento e farraginoso in alcune circostanze. La piattaforma software e hardware è del resto rimasta inalterata ed è quindi naturale che il risultato non sia in alcun modo differente rispetto agli Android TV del 2017. Il secondo limite è costituito dall'input lag. L'elaborazione video molto sofisticata si riflette sulla prontezza ai comandi anche in modalità Gioco. Se si utilizzano segnali in Full HD si deve pagare un pegno in termini di reattività per l'ottimo upscaling. In Ultra HD la situazione migliora e si riporta a livelli sensibilmente più bassi. Riteniamo infine che sia ormai tempo di garantire la piena banda per tutti gli ingressi HDMI. Poter gestire la massima qualità solo su due può risultare limitante per chi dispone di numerose sorgenti.
Il prezzo di listino ci è sembrato congruo per la dotazione e le qualità espresse. L'acquisto è quindi decisamente consigliato.
Un ringraziamento ad Audioquality per il supporto logistico
Commenti
Nicola Buriani Tra 55Af8 e 55Fz950 quale dei due consigli? e perchè? entrambi sono modelli 2018.
Salve a tutti ragazzi;)
vi chiedo cortesemente...dovendo scegliere una tv oled dove vedo molto sport(quindi mi interesserebbe molta fluidità...) e film...gioco un pelo meno...mi consigliate il Sony af8 o Lg C8/E8? e vi chiedo anche il Philips 803/903 che sta per uscire potrebbe essere ottima alternativa?Grazie mille;)))
Grazie per la risposta! :-)
Visti i tempi molto lunghi ero quasi tentato dal C8, i cui prezzi sono crollati nelle ultime settimane.
Mi scuso per non averti risposto prima, ho visto la notifica adesso facendo un po' di pulizie nell'account discuss.
A questo punto, come ormai saprai, AF9 costerà 3.999 Euro.
Se vuoi il massimo io aspetterei, ritengo molto probabile che si possa trovare a cifre non troppo lontane dai 3.000 Euro pazientando per un po'.
C8 è comunque un ottimo TV, sto finendo di testarlo in questi giorni e lo consiglio senza remore, rende davvero benissimo.
Nicola Buriani
Sempre complimenti per l'ottimo lavoro e le ottime recensioni che pubblichi di volta in volta.
Pensi sia un buon acquisto un AF8 65" ora, al costo di circa 3000€, oppure conviene aspettare un paio di mesi per vedere AF9 ed attendere che AF8 scenda, soprattutto nel taglio da 65"?
LG C8 è un'alternativa valutabile?
Grazie mille! =)
sarà possibile sul nuovo AF9
Grazie ancora!
Prova anche avmagazine dove c'è anche un forum interessante
Grazie mille per il consiglio che mi hai dato! La mia conoscenza sulle tv è molto superficiale e quindi volevo approfondire il discorso. Siete sempre gentili in questo blog anche se io certe volte rispondo bruscamente a qualche utente ma sono vecchio e non riesco a tratenermi. Dopo queste cose che ti ho detto che penso poco t'importano ti ringrazio ancora per la disponibilità.
Comincia depennando subito dday scrivono roba superficialissima e finiscono per dirti che tanto tutte le tv si vedono bene. Se scorri le recensioni delle tv samsung degli ultimi anni troverai almeno 2 o 3 lcd definitivi che evidentemente erano meno definitivi di quelli più definitivi che sono usciti dopo.
Dday? Oh mamma.
Grazie mille!
hdtvtest, rtings, flatpanelhd
Mi potresti indicare dei siti specializzati per le tv per favore? Te lo chiedo perchè io non ne conosco. Grazie.
Ah io la guarderei liscia..
che gli algoritmi di interpolazione del moto di LG non sono un granchè, quindi attivando la funzione (quella che genere l'effetto soap opera) in scene con molto movimento l'algoritmo genera molti artefatti. Se invece, come me, preferisci guardare la TV senza questo tipo di trattamento del moto, compralo ad occhi chiusi
Spiega meglio
no secondo me intende il dynamic tone mapping delle TV LG. Personalmente posso dire che lavora effettivamente bene, tranne in scene esageratamente contrastate masterizzate a 4000nits ed oltre. Li non c'è mapping dinamico che tenga, la tv cerca di comprimere il range di 4000nits nel range effettivamente gestibile dal pannello, rendendo l'immagine più scura
per la questione prezzo, purtroppo credo che ormai hai superato il livello di massima svalutazione. io lo presi su moncl 2 mesi fa a poco più di 1200
io ho il C7 che è praticamente lo stesso TV con base diversa. Se non ti interessa la funzione di motion interpolation compralo ad occhi chiusi perchè è uno spettacolo, ma devi tenere spenta l'interpolazione sennò escono artefatti da tutte le parti
ovunque leggi su internet (ti consiglio il canale YT hdtvtest) tutti gli OLED 2017-2018 sono estremamente vicini tra di loro, il che rende più che mai valida la regola del "compra il più economico"
si però almeno 2 cicli di pulizia automatica fateglieli fare prima di riconsegnare una TV...spesso questi difetti si attenuano del 90% col normale utilizzo
EZ1000 l'ho fatta lo scorso anno, FZ950 e/o FZ800 (potendo porterò entrambe) sicuramente.
che vantaggi per videogiocatori?
Ok
Beh, a livello di elettronica sono molto distanti, e anche qualità costruttiva... certo che se hai speso poco il Philips è un best buy
L'hanno fatto per risparmiare no? usare un mediatek come cpu fa schifo, io sul box ho un s905 che usano tutti i box Android e con su Android tv è una scheggia. non servono architettura, è già tutto li, basta usare una cpu decente. Questo non solo Sony ma anche Philips
Grande PT!
Si nessuno lo nega ma tu hai parlato con gli ingegneri sony come lo hanno implementato ?pefche lo hanno scelto? Come hanno scritto le istruzioni per la cpu?e quali limiti ha una scheda logica di una tv contro una console,cos’è la tua xiaomi fa schifo rispetto ad nvidia solo perche costa un terzo?!e android che non va bene per la tv nello stato attuale la tecnologia non puo fare miracoli.Ragazzi il corso di architettura ed elaboratori dura 1 anno al università ed è un esame molto difficile,svegliatevi lasciate stare gli esperti da blog
Parlando seriamente ma hai capito che Sony in un televisore da 2000€ ha messo una cpu di uno smartphone da 100€ Per gestire Android TV?
A se guardi quello sei ok,i fatti sono diversi ,tu e i tuoi like siete vittime della situazione guardate solo cpu indipendentemente da e come viene implementato.Poi se l’hardware è proprio diverso allora siete idioti
Guarda quanti like hai preso e quanti ne ho presi io e fatti due domande sulla tua ignoranza. Almeno io so di cosa parlo.
Guarda l'immagine del commento sotto
Allora o ricordo male ed era una funzione in qualche tv anziché nel lettore oppure avevo frainteso il funzionamento sperando di poter ovviare all’assenza nei tv panasonic del Dolby Vision... se fosse la seconda mi girerebbero non poco...
Nicola, farai anche la recensione del Panasonic EZ950 o EZ1000?
a questo punto allora rimango sull' a1 che mi piace di più, grazie
addirittura..
Quella funzione serve per correggere il tone mapping, adattandolo meglio alle reali capacità dello schermo o del proiettore.
Sembra funzioni molto bene, non l'ho ancora provata.
Non ha però niente a che fare con i metadati dinamici.
Anzitutto ti ringrazio.
Arriverà sicuramente la prova di XF90, per gli altri mi informerò, nel limite del possibile vorrei portarvi più prodotti possibile e di varie fasce.
Farli tutti penso sarà praticamente impossibile (anche solo per la disponibilità: difficile che un produttore abbia a disposizione esemplari test per l'intera gamma), vediamo cosa riusciremo a fare :) .
Mi pare si chiami così si...
Di per sè è lo stesso identico televisore, a livello di componenti ed elettronica
Ancora non hai capito niente di cosa stiamo parlando,non e colpa tua la gente campa con queste cose.
L'ignoranza e' proprio una brutta bestia. Au Revoir, saluta le cpu "speciali" da parte mia.
Figurati dopo qualche anno di studio o letture anche tu capirai che le pere sono diverse dalle mele
Sarebbe interessante un Audio in, per portare il segnale del canale centrale in un impianto a/v e far riprodurre Solo i dialoghi, dal pannello
Gia', mi dispiace. Ci sono cascato come uno scemo rispondendo anche seriamente a un troll.... saluti
Questo e propio andato....
Ho letto con piacere questa recensione, qualitativa mente molto apprezzabile anche per lo spessore tecnico (le TV spesso sono recensite in maniera molto superficiale sul web, salvo siti specializzati). Mi piacerebbe vedere le recensioni di tutta la gamma Sony 2018 ovvero XF70 / XF75 / XF80 / XF85. Capisco servano tempi e motivazioni, ma c'è speranza per caso?
Ah giusto, i SoC dentro una TV sono SoC "speciali" :/
Ripeto si parla di SoC e di Sistema Operativo(in questo caso Android TV) che tu li metta in un box, in una TV o in una lavatrice sempre della stessa cosa parliamo.
Che poi sony abbia fatto una mer.a nell'ottimizzare Android TV sul merdatek (o che la colpa sia del SoC con colli di bottiglia o dei driver proprietari merdatek) e' un altro discorso.
Il Dolby Atmos dalle applicazioni su Smart TV passa tranquillamente via ARC anche su HDMI 2.0 (del resto è Dolby Digital Plus), quindi e-ARC non è necessario per quello.
Sul resto non ho nulla da dire, ma HDMI 2.1 non rende in alcun modo una TV più riparata dal rischio di obsolescenza, visto che utilità pratica ad oggi non ne ha se non per i TV 8K.