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Sony KD-75XG9505: maxi Android TV con Dolby Vision | La prova

11 Giugno 2019 39

Il test che andremo a proporvi questa volta sarà differente rispetto alle recensioni che portiamo abitualmente su HDblog. Sony ci ha infatti chiamato presso la propria sede a Milano per farci provare il taglio da 75" della serie XG95, una delle nuove linee 2019. Il differente approccio è motivato dalle difficoltà legate allo spostamento di un televisore di così ampie dimensioni. Le misure parlano da sole: 167,4 (L) x 96,1 (A) x 7,3 (P) cm senza piedistallo. Un autentico colosso che strizza l'occhio alle tendenze del mercato, sempre più interessato a TV dalla mole imponente.

La nostra prova si baserà principalmente sulle impressioni che abbiamo maturato nel tempo concessoci. Non saranno presenti le misure che riportiamo solitamente poiché riteniamo che dati di quel tipo si dovrebbero ricavare dopo il compimento di una serie di test molto approfonditi. Non sarebbe quindi corretto inserire ciò che abbiamo rilevato in un tempo non sufficiente per vagliare ogni singolo aspetto del televisore. Parimenti non riteniamo che sia giusto nemmeno basarci solamente sulla calibrazione automatica, uno strumento sicuramente utile che però non spreme al massimo le possibilità di XG95 se non è supportato da interventi manuali.

Analizzeremo invece la dotazione, il design, la Smart TV e le prestazioni basandoci sulla nostra esperienza e sui principali dati che abbiamo ricavato, ponendo il nuovo arrivato a confronto con gli LCD 2018 Sony che più gli si avvicinano.

Per facilitare la fruizione dell'articolo abbiamo suddiviso la recensione in capitoli. Cliccate sui link qui sotto per saltare direttamente al capitolo corrispondente:

Caratteristiche tecniche e dotazione

I tagli previsti per la serie Sony XG95 sono 55", 65", 75" e 85". La sigla dell'esemplare che abbiamo testato è KD-75XG9505 (75"). I pannelli utilizzati sono tutti LCD Ultra HD a 10-bit di tipo VA. La frequenza di aggiornamento è fissata a 100/120 Hz. Il design si basa sulle stesse linee sviluppate per la gamma 2018. Il lato frontale è rimasto pressoché immutato. Troviamo sempre una cornice sottile color grigio scuro realizzata con una finitura in metallo spazzolato. Il bordo inferiore aggiunge una porzione in argento e ospita anche il logo Sony e i LED di stato.

Anche la base è simile a quella dei modelli 2018. I due elementi che la compongono si aprono verso l'esterno per facilitare il posizionamento di una soundbar al centro, davanti al TV. Sony ha raffinato le forme rendendole meno squadrate e più sottili, come si può notare confrontando le estremità frontali della serie XG95 con quelle degli XF90 e ZF9. Si è invece persa la possibilità di variare la posizione dei supporti che quest'anno possono puntare unicamente verso l'esterno. La gamma 2018 permetteva di invertirli in modo da farli puntare verso l'interno. Resta invece presente il sistema che consente di incanalare i cavi lungo il retro della base, una soluzione semplice ma efficace per mantenere ordinati i cavi e migliorare anche l'impatto visivo.

La cornice laterale sfoggia una finitura in metallo spazzolato di color grigio scuro. Lo spessore, che abbiamo riportato in apertura dell'articolo, non è particolarmente contenuto. Parliamo di 7,3 centimetri che però trovano piena giustificazione per via dei componenti contenuti all'interno. XG95 segue la tradizione che Sony ha avviato da tempo per gli LCD di fascia alta. La retroilluminazione è di tipo Full LED con local dimming e X-Tended Dynamic Range Pro (migliora la dinamica delle immagini agendo sulla luminosità in entrambi i sensi, attenuandola o incrementandola a seconda delle immagini su schermo). Questa soluzione è più raffinata dei classici LED Edge ma richiede uno spazio maggiore.


Le similitudini tra XG95 e i TV 2018 sono evidenti anche osservando il lato posteriore. Ritroviamo infatti una finitura in plastica nera ruvida con un inserto orizzontale in plastica lucida lungo la parte superiore. Sulla sinistra è impresso il logo "Bravia" mentre sui lati è presente una novità introdotta quest'anno. Le aperture sui due fianchi ospitano due tweeter aggiuntivi che vanno ad affiancare i due trasduttori a piena banda in bass reflex. Questo sistema viene chiamato Acoustic Multi-Audio e consente di ottenere quello che Sony definisce Sound-from-Picture Reality, ovvero un suono più in armonia con le immagini presenti su schermo (ne parleremo meglio nella prova di visione). La potenza dichiarata è pari a 10 W x 2 canali e c'è anche la possibilità di ascoltare tracce in Dolby Atmos.

Sulla posizione dei connettori non ci sono sorprese. Sony si assicura da tempo che tutte le porte siano collocate parallelamente allo schermo, in modo da non ostacolare il montaggio a parete. All'interno del vano posto a sinistra troviamo uno slot Common Interface Plus, un ingresso HDMI 2.0b con HDCP 2.3, un ingresso video composito con relativo ingresso audio stereo (tramite adattatore), un'uscita cuffie e due porte USB (5V e 500 mA). All'interno del vano posto lungo il basso sono situati gli altri tre ingressi HDMI 2.0b con HDCP 2.3, una terza porta USB capace di gestire fino a 5 V e 900 mA, un'uscita digitale ottica, una porta Ethernet e gli ingressi per l'antenna digitale terrestre e satellitare (sono presenti i sintonizzatori DVB-T2 e DVB-S2). La dotazione comprende anche il Bluetooth 4.2 e il Wi-Fi 802.11 ac. Tutti gli ingressi HDMI sono a piena banda (18 Gbps) e l'ingresso 3 è compatibile con eARC, il canale di ritorno audio migliorato.

L'elaborazione video è affidata al processore X1 Ultimate, già utilizzato sui TV ZF9, AF9 e sugli OLED 2019 AG9. La dotazione è ovviamente in comune tra tutti i prodotti citati. Super Resolutionobject-based” è un algoritmo che analizza l'immagine in ciascuna scena al fine di incrementare il livello di dettaglio per ogni singolo "oggetto". Gli oggetti sono particolari individuati dal processore stesso (ad esempio la trama di un tessuto). L'elaborazione per oggetti viene applicata anche per la rimasterizzazione HDR"object-based". Super Bit Mapping 4K HDR è invece capace di ricreare transizioni più morbide, uniformi e precise tra le sfumature di colore.


I tagli da 75" e 85" sono dotati della tecnologia X-Wide Angle, una soluzione introdotta sulla serie ZF9 per migliorare l'angolo di visione, da sempre un tallone d'Achille degli LCD. X-Wide Angle è un filtro ideato per garantire una riproduzione più fedele a prescindere dalla posizione dello spettatore. Il pacchetto confezionato da Sony comprende anche la tecnologia Triluminos, utile per migliorare la precisione cromatica quando si sfruttano spazi colore ampliati come DCI-P3 e BT.2020.

La presenza del processore X1 Ultimate assicura la compatibilità con HDR10, HLG e Dolby Vision. Il supporto a HDR è quindi quasi completo ad eccezione di HDR10+. Sony ha portato varie funzionalità dei televisori Serie Master sugli XG95. La Modalità calibrata per Netflix seleziona automaticamente le impostazioni di base più corrette per la visione in SDR (Standard Dynamic Range) e Dolby Vision.

Si possono inoltre sfruttare tutti i benefici legati all'integrazione con il software di calibrazione CalMAN di Portrait Display. Per utilizzarla è necessario scaricare l'apposita applicazione dal Google Play Store e collegare (in Wi-Fi) un PC con CalMAN. Tramite uno strumento di misura (un colorimetro X-Rite ad esempio) e un generatore di segnale (che può essere anche il computer) si può eseguire una regolazione automatizzata in gamma dinamica standard. Il risultato ottenuto viene poi adattato anche per l'HDR. Non occorre quindi ripetere tutti i passaggi una seconda volta. XG95 mette inoltre a disposizione un CMS (Color Management System) per la regolazione dei colori con tinta, saturazione e luminosità, il bilanciamento del bianco a 20 punti (previa connessione con CalMAN) e le modalità Personale per professionisti 1 e 2 (sempre tramite CalMAN).


La compensazione del moto è ovviamente affidata al Motionflow, una tecnologia proprietaria che ormai da tempo si pone al vertice della categoria. Ritroviamo inoltre la tecnologia X-Motion Clarity, introdotta lo scorso anno con la serie XF90 per elevare la qualità delle immagini in rapido movimento. XG95 sfrutta la retroilluminazione Full LED in accordo con gli elementi in movimento su schermo, impiegando il local dimming per incrementare la risoluzione percepita.

Il telecomando è stato completamente rinnovato. La vecchia unità, che ha accompagnato per anni molti prodotti di fascia alta o top di gamma, è stata finalmente abbandonata. Il nuovo modello dispone di una parte superiore con finitura in metallo spazzolato. I tasti sono ben posizionati e sono collocati alla giusta distanza. L'utilizzo è quindi molto piacevole e non richiede più di qualche istante per trovarsi a proprio agio.

In alto troviamo il microfono, il tasto di accensione e spegnimento e il tastierino numerico. Più in basso spiccano i pulsanti per Google Play e Netflix, la croce direzionale e i tasti di uso più comune. In basso abbiamo infine il cambio del canale, il volume e i controlli per la riproduzione di contenuti multimediali. Il telecomando è quindi promosso per ergonomia, funzionalità e per le piacevoli sensazioni che trasmette al tatto. L'unico appunto che si può muovere riguarda l'assenza della retroilluminazione.

Il TV XG95 da 75" viene proposto con un listino di 3.999 Euro. In rete si può acquistare a partire da circa 3.000 - 3.100 Euro.

Smart TV e interfaccia

La piattaforma Smart TV utilizzata da XG95 è basata su Android TV in versione Oreo. Il SoC è direttamente derivato dai modelli Serie Master. Parliamo di un MediaTek MT5893, un quad-core a 64-bit con architettura ARM Cortex-A73 e GPU Mali-G71. AIDA64 riporta 6.384 MB di memoria totale interna, un quantitativo che si può espandere tramite USB. Per la RAM troviamo 2,5 GB, 1,5 in meno rispetto ai 4 GB che equipaggiano ZF9 e AF9. Da questo punto di vista possiamo quindi parlare di una sorta di via di mezzo tra la vecchia piattaforma hardware con SoC MT5891 con 2 GB di RAM, quella che troviamo ad esempio su XF90, e la MT5893 dei Serie Master.

La reattività del sistema non sembra però averne risentito. Abbiamo provato varie applicazioni tra cui il Google Play Store, AIDA64, Netflix, YouTube, Kodi e il media-player integrato. La prontezza nel rispondere ai comandi è fortunatamente la stessa che abbiamo descritto parlando dei Sony Serie Master. Sono quindi lontani i tempi in cui Android TV era sinonimo di piattaforma lenta, immatura e poco ottimizzata. MT5983 riesce a gestire Oreo senza mostrare alcun affanno, anche quando si passano rapidamente in rassegna i menu o si avviano video a risoluzione Ultra HD con HDR.

Le uniche incertezze le abbiamo riscontrate nella gestione degli hard disk con grandi quantità di file. Non si tratta però di una novità: i TV Sony richiedono ormai da anni un po' di tempo quando si tratta di leggere librerie molto ampie (parliamo di svariate centinaia o migliaia di file tra video e foto). Se non si concede qualche istante al TV non è possibile accedere a tutto il materiale multimediale, ne viene visualizzata solo una piccola parte o addirittura nulla nei primi momenti successivi al collegamento della memoria esterna.

L'interfaccia grafica utilizzata da Android è ovviamente identica a quella che abbiamo descritto parlando di AF9 e ZF9. Ritroviamo quindi i canali sulla home page, macro-aree a sviluppo orizzontale che raggruppano elementi per tematiche affini. Alcuni esempi di canali sono Netflix e YouTube. Oreo consente di personalizzare la disposizione dei canali, rimuovendoli, aggiungendoli o spostandoli all'interno della home page. In alto sono raggruppate tutte le applicazioni di uso comune con la possibilità di scorrerle in orizzontale o di aprire l'elenco (in fondo a destra) con tutte quelle presenti sulla memoria integrata (espandibile tramite hard disk o memorie USB).

I menu del TV sono invece parzialmente diversi da quelli della gamma 2018. Premendo l'apposito tasto sul telecomando si accedere alle impostazioni rapide. Le voci contenute in questa sezione vengono riportate lungo una serie di menu a tendina che si sviluppano in orizzontale lungo il bordo inferiore del televisore. L'utente può cambiare rapidamente la modalità video, la modalità audio o intervenire su parametri come la luminosità. Le impostazioni rapide permettono anche di selezionare quali voci devono essere visualizzate. L'utente può scegliere quelle che ritiene le più importanti o di uso più comune e l'ordine in cui devono scorrere sullo schermo.

Questa aggiunta si rivela molto piacevole sia a livello grafico sia per la semplificazione che porta. Qualche pecca è comunque presente. Per aprire il menu completo occorre infatti passare dal menu rapido e selezionare poi "visualizzazione e suono". In questo modo si apre lo stesso menu dei modelli 2018 visualizzato sulla destra, caratterizzato da un'interfaccia non altrettanto aggiornata e quindi meno piacevole alla vista. Per poter operare su tutte le voci presenti ci si deve poi posizionare sulla voce "Immagine". Qualche passaggio in meno sarebbe sicuramente gradito come anche una maggiore armonizzazione tra le grafiche utilizzate.


La disponibilità di applicazioni è molto ampia come del resto è logico attendersi da un Android TV. Si possono utilizzare app come Netflix, Spotify, Kodi, Amazon Prime Video, DAZN, Premium Online, Premium Play, Infinity, Wuaki.tv, Chili, Rai.tv, YouTube, VLC e tante altre ancora. Tra le assenze citiamo invece NOW TV. Netflix supporta lo streaming in Dolby Vision (tutto il catalogo in HDR utilizza questo formato) e YouTube è direttamente compatibile con i video in HDR (un cambiamento già avvenuto tramite aggiornamento anche sui modelli 2018).

Il media-player integrato supporta le seguenti tipologie di file: MPEG1: MPEG1/MPEG2PS: MPEG2/MPEG2TS (HDV, AVCHD): MPEG2, AVC/MP4 (XAVC S): AVC, MPEG4, HEVC/AVI: Xvid, Motion Jpeg/ASF (WMV): VC1/MOV: AVC, MPEG4, Motion Jpeg/MKV: Xvid, AVC, MPEG4, VP8.HEVC/WEBM: VP8/3GPP: MPEG4, AVC/MP3/ASF (WMA)/WAV/MP4 AAC/FLAC/JPEG. Sono inoltre compatibili HEVC, VP9 (anche Profile 2) e i file system FAT16, FAT32, exFAT e NTFS. Abbiamo riprodotto senza problemi anche file con qualità pari agli Ultra HD Blu-ray. Gli unici limiti riscontrati riguardano le tracce audio lossless. Con il DTS-HD Master Audio si ottiene un suono solo a tratti e molto disturbato.

La prova di visione

XG95 utilizza un pannello LCD VA molto simile a quello montato sulla serie ZF9. Il livello del nero è infatti in linea con quello del Serie Master. Parliamo di poco più di 0,05 cd/m2 - nits senza l'ausilio del local dimming. Quest'ultimo, chiamato "Luminosità automatica per aree", si è dimostrato efficace nel gestire la retroilluminazione per contenere il nero senza sacrificare molti particolari nelle zone più scure. Gli algoritmi sviluppati da Sony sono del resto frutto di anni di lavoro e garantiscono da tempo ottime prestazioni.

Visualizzare scene come quelle presenti nel film "Gravity" permette di apprezzare l'equilibrio raggiunto. Il nero è un po' più alto rispetto ad altri LCD presenti sul mercato ma la quantità di particolari è in molti casi visibilmente superiore. Nel caso di "Gravity" è sufficiente controllare le scene girate nello spazio, dove gli attori sono circondati da uno sfondo nero costellato di stelle. Su XG95 i piccoli puntini luminosi (le stelle per l'appunto) sono correttamente mostrati. Non vi sono quindi elementi luminosi troppo spenti e tali da "affogare" nel nero indistinto, come invece può capitare su altri prodotti dotati di algoritmi più aggressivi, studiati per privilegiare sempre la migliore rappresentazione del nero.


Il conteggio delle zone di controllo del local dimming si ferma a circa 60 per il taglio da 75". Non si tratta quindi di numeri stratosferici e, come è facile immaginare, in talune circostante emergono anche dei limiti. In gamma dinamica standard (SDR) le prestazioni sono generalmente molto convincenti. La migliore modalità video di base è la Personale, ideale specialmente per la visione in ambienti oscurati. Per l'utilizzo in stanze luminose è invece consigliata la modalità Cinema. Le misure e i controlli che abbiamo eseguito nel tempo a disposizione ci consentono di affermare che XG95 si può regolare fino a portarlo ad eccellenti livelli di precisione, come del resto avveniva con tutti i modelli 2018 che abbiamo testato a fondo.

Il livello del nero non è basso come su altri pannelli VA per via del filtro X-Wide Angle. Avevamo già notato questo comportamento con i Serie Master ZF9. Il filtro è effettivamente efficace nell'ampliare la diffusione della luce emessa dal pannello. L'angolo di visione è quindi migliore rispetto ai molto limitati LCD VA "tradizionali" ma il livello del nero finisce per aumentare. Il numero relativamente ridotto di zone non permette di nascondere sempre effetti come il "blooming".

Quando si visualizzano elementi luminosi immersi in zone scure può capitare di scorgere degli aloni. L'effetto è visibile in stanze buie e tende a sparire se si conserva un minimo di luce in ambiente. L'incidenza non è comunque particolarmente alta e per questo motivo la visione è quasi sempre molto appagante. Si apprezza invece la quasi totale assenza di fluttuazioni della luminosità. Lo spegnimento e la riaccensione dei LED avvengono con gradualità tale da non risultare generalmente evidenti, nemmeno durante il passaggio repentino da scene molto scure a quelle molto luminose.


La fedeltà cromatica è molto buona, specialmente se si mette mano alle impostazioni. Tutte le tinte sono rappresentate con la giusta naturalezza, compresi gli incarnati. La transizione tra le sfumature è facilitata dall'ottimo lavoro svolto dall'elettronica. Il merito va attribuito in particolare alla funzione "Gradazione uniforme", un filtro "de-contouring" capace di ridurre o in alcuni casi di eliminare tutti i difetti legati a transizioni imperfette tra le sfumature di colore.

Il trattamento dei segnali a risoluzione SD (Standard Definition) o HD è di ottimo livello. Sony ha del resto una lunga e consolidata tradizione in questo campo e XG95 non è l'eccezione che conferma la regola. La bontà del processore X1 Ultimate è del resto comprovata di test effettuati su vari modelli. I segnali meno nobili, come ad esempio quelli trasmessi su canali televisivi più compressi o alcuni contenuti in streaming, beneficiano di vari miglioramenti. I particolari più fini tendono ad emergere con maggiore chiarezza e donano una superiore compattezza alle immagini. Il Motionflow si inserisce poi nella gestione dei movimenti rapidi e porta il dettaglio percepito fino alle 1080 linee con varie possibilità di personalizzare l'elaborazione.

In ambienti bene illuminati è opportuno valutare il posizionamento del televisore. Lo schermo è più riflettente di altri modelli. Fortunatamente la luminosità espressa dallo schermo è molto elevata, sia in SDR sia in HDR. In gamma dinamica standard il picco sul bianco al 100% dello schermo si attesta a circa 700 cd/m2 - nits. L'uniformità dell'esemplare che abbiamo visionato ci è sembrata buona. Anche durante le carrellate laterali su colori uniformi non abbiamo scorto tracce evidenti del cosiddetto "banding", strisce verticali che percorrono lo schermo in altezza.


Quando si utilizzano contenuti in HDR è bene accertarsi che le voci "Luminosità automatica per aree" e "X-Tended Dynamic Range" siano entrambe impostate su "Alto". Tutte le altre combinazioni non permettono di raggiungere il picco massimo di luminosità che il TV è capace di esprimere. XG95 si attesta a circa 1.200 cd/m2 - nits su una schermata con bianco al 10%. SI tratta quindi di un valore più elevato rispetto a XF90 ma inferiore se confrontato con il Serie Master ZF9.

L'attivazione dell'elevata gamma dinamica non modifica il quadro generale in termini di precisione ed equilibrio. La fedeltà cromatica resta di buon livello così come la precisione nel bilanciare chiari e scuri. Con video in HDR10 XG95 sembra non curarsi dei metadati statici contenuti all'interno della sorgente originale. É l'elettronica che va ad applicare un proprio "tone mapping", l'elaborazione che adatta i contenuti alla luminosità del pannello. Tendenzialmente l'approccio proposto da Sony consiste nel mantenere più alta la luminosità sacrificando qualche particolare sulle alte luci, le porzioni più brillanti del quadro. Alcuni dettagli finiscono quindi per "bruciarsi" e si perdono nel bianco indistinto. Sony preferisce quindi concentrarsi sui livelli di luminosità bassi, intermedi e medio-alti, quelli che contengono la maggior parte delle informazioni.

Il funzionamento del local dimming evidenzia invece luci e ombre. Si conferma la quasi totale mancanza di fluttuazioni nel pilotare i LED. Il livello del nero si alza a causa della retroilluminazione molto più spinta. Non siamo ai livelli di un LCD IPS ma si viaggia sicuramente oltre le 0,1 cd/m2 - nits, un fatto del resto piuttosto normale per un LCD così luminoso. L'elettronica sfrutta al meglio le zone di controllo disponibili. Il numero non elevatissimo impedisce però di ottenere una precisione ottimale in ogni situazione. Gli aloni sono quindi più facili da scorgere rispetto alla visione in SDR. Le zone più critiche sono le bande nere superiori ed inferiori eventualmente presenti su schermo. Quando un elemento luminoso viene visualizzato nelle immediate vicinanze, la luce proveniente tende a filtrare nelle bande nere aumentando visibilmente il livello del nero e creando un alone più chiaro.


L'incidenza degli aloni si può contenere evitando di sfruttare l'HDR in stanze totalmente buie. Sono sufficienti poche fonti di luce, anche tenui, per mitigare efficacemente l'effetto. Si tratta ovviamente di uno stratagemma per ingannare l'occhio e non di una soluzione vera e propria. L'importante è che il risultato sia comunque raggiunto ed in effetti così è.

Passando da HDR10 a Dolby Vision si nota un comportamento differente nell'applicazione del tone mapping. Come su altri TV Sony c'è la tendenza a scurire un po' di più l'immagine. Le immagini sono quindi meno di impatto, specialmente se in ambiente sono presenti fonte di luce. In questo caso consigliamo di ricorrere alla modalità video Dolby Vision chiaro in luogo del Dolby Vision scuro. La quantità di particolari presenti è però maggiore soprattutto nelle porzioni più luminose. Il sole che si staglia nel cielo circondato dalle nuvole non appare come una macchia lucente ma presenta varie sfumature. Parimenti anche gli altri elementi risultano maggiormente intelligibili. In questo modo il quadro acquisisce una maggiore tridimensionalità.


Il coinvolgimento sonoro è superiore rispetto ai TV Sony che abbiamo testato nel recente passato. Il sistema Acoustic Multi-Audio riesce efficacemente ad espandere il suono in verticale, grazie ai due tweeter collocati sulla parte alta del retro. Si tratta di un passo in avanti importante soprattutto su diagonali così importanti. Solitamente i televisori sfruttano unicamente gli speaker posti lungo il bordo inferiore. Questo causa uno "scollamento" tra le immagini mostrate su schermo e l'origine dei suoni, collocata troppo in basso e quindi non in corrispondenza di quella che dovrebbe essere la posizione naturale. XG95 recupera quindi una maggiore spazialità sfruttando lo stesso principio da tempo impiegato sugli impianti home cinema a componenti separati (i canali "altezza" spostano più in alto i dialoghi e alcuni dei suoni).

Dal punto di vista qualitativo non abbiamo riscontrato differenze sensibili rispetto alle prestazioni della serie ZF9. Il volume si può alzare fino a buoni livelli ma bisogna prestare attenzione alla distorsione che fa capolino quando si sale troppo. I dialoghi sono solitamente chiari e permettono di seguire tutti gli scambi di battute senza problemi. Le basse frequenze sono invece meno convincenti per via di un impatto non convincente. Va però precisato che trovare TV capaci di offrire bassi potenti e controllati è davvero una rarità.

Chiudiamo come sempre con l'input lag, il ritardo nella risposta ai comandi impartiti. Il processore X1 Ultimate assicura ottime prestazioni in tutte le situazioni, con risoluzione Full HD, Ultra HD e con o senza HDR. L'input lag che abbiamo misurato si attesta a circa 22,3 ms.

Conclusioni
Ottima qualità dell'immagine in gamma dinamica standardEccellente elaborazione videoOttima gestione delle immagini in movimentoSupporto a HDR10, HLG e Dolby VisionAlta luminosità in SDRAndroid TV Oreo è reattivo grazie al SoC MT5893Il nuovo telecomando si utilizza con piacereOttimo picco di luminosità in HDRLocal dimming ben controllato in SDR...
... In HDR qualche alone luminoso è visibileIl filtro X-Wide Angle impone qualche sacrificio sul livello del neroIl suono richiederebbe un impatto maggiore sui bassi

XG95 si può considerare come una diretta evoluzione della serie XF90. La linea 2019 utilizza sempre LCD di tipo VA ma aggiunge il filtro X-Wide Angle che porta sia benefici sia qualche sacrificio. I colori e il rapporto di contrasto si mantengono più convincenti anche quando si osserva lo schermo da posizioni angolate. Per contro abbiamo un livello del nero più elevato rispetto ad altri prodotti presentati in passato anche dalla stessa Sony.

I menu offrono maggiori capacità di intervento rispetto ai prodotti del 2018. La possibilità di interfacciarsi con il software CalMAN, ripresa direttamente dai televisori Serie Master, facilita la calibrazione (che può essere automatizzata) e aggiunge anche il bilanciamento del bianco su 20 punti, 10 in più rispetto a XF90. Rispetto a questi ultimi si guadagna anche la regolazione completa dei colori.

La connettività offre quattro ingressi HDMI 2.0b a 18 Gbps contro i due di XF90. Sull'ingresso numero 3 è presente anche il supporto a eARC. Le migliorie hanno coinvolto anche tutti i processori presenti nel televisore. La Smart TV affidata ad un SoC MT5893 con 2,5 GB di RAM si è dimostrata ben più reattiva rispetto al precedente MT5891, mai realmente convincente sui modelli realizzati dal colosso giapponese.

X1 Ultimate sostituisce il processore 4K HDR X1 Extreme e ne eleva tutte le caratteristiche. Upscaling, gestione delle sfumature e delle immagini in movimento sono ai vertici della categoria. La maggiore capacità di calcolo ha anche diminuito il ritardo nella risposta ai comandi, in particolar modo quello relativo ai segnali Full HD. Il divario tra XG95 e XF90 è sostanziale sotto questo punto di vista: il prodotto 2019 impiega 20 ms in meno per recepire gli input.


In HDR abbiamo un picco di luminosità superiore, circa 200 cd/m2 - nits in più. Il tone mapping adatta la luminosità dei contenuti a quella del pannello con maggiore efficacia, anche se la differenza non è sempre così evidente. Qualche difetto è visibile a livello di aloni luminosi che si generano quando elementi molto luminosi sono avvolti dal nero (più visibili da posizioni angolate). L'incidenza tende a risultare maggiore in presenza delle bande nere sui lati superiore ed inferiore. Le zone che controllano la retroilluminazione non sono del resto numerosissime ed è quindi un comportamento che risulta prevedibile e che già lo scorso anno avevamo riscontrato su XF90. Per limitare la visibilità degli aloni consigliamo di mantenere qualche fonte di luce in ambiente.

In gamma dinamica standard le prestazioni sono invece quasi sempre di altissimo livello, complici l'equilibrio e la fedeltà generale nonché l'ottimo controllo esibito dall'elettronica anche sulla retroilluminazione. Il comportamento in stanze ben illuminate è buono per via di una luminosità piuttosto alta, maggiore di quella esibita da XF90. Va però prestata attenzione ai riflessi: il pannello tende a mostrarne qualcuno che potrebbe risultare fastidioso durante l'uso.

La sezione audio trae un evidente beneficio dai due tweeter aggiuntivi. Il suono non sembra più provenire unicamente dal lato inferiore e questo consente di ottenere un maggior coinvolgimento. La qualità complessiva non è invece molto diversa rispetto agli LCD 2018 di Sony (XF90 e ZF9).

Complessivamente il TV XG95 da 75" è un acquisto consigliato per tutti coloro che cercano un prodotto di alta qualità e ampie dimensioni. Nel momento in cui scriviamo questo articolo si può procedere con l'acquisto a partire da circa 3.000 euro. L'alternativa OLED da 77" più economica, la serie C8 LG, parte da circa 4.800 euro. La concorrenza offre altri LCD di taglio simile e su fasce di prezzo sia inferiori sia superiori. Nella fascia dei 3.000 euro non è però semplice trovare un prodotto capace di garantire prestazioni simili sia a livello video sia per quanto riguarda l'eccellente elettronica.


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Commenti

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Progressive

Pirateria...

McFly

il proiettore non è un'opzione, non ha la stessa dinamica di un TV, e non ha la stessa immediatezza nell'utilizzo, per non parlare dell'input lag.
Facevo un ragionamento basato più sul confronto tra due prodotti simili, che ha parità di prezzo offrono prestazioni un po' diverse (contrasto vs dimensioni)

Massi91

Non è una critica nei confronti delle tv ma degli enti che registrano: i film vengono registrati in 4k etcetc e in uno studio tv in cui usi telecamere tutti i giorni non fai quell'implementazione?? Il 90% dei programmi sono solo sl, ci sono i canali hd, 4k solo su sky ma poi il resto della tv non riesce a stare al passo. Soprattutto non vuole stare al passo perchè non viene forzata!

derapage

Se uno può spenderli o preferisce avere una bella TV comprando una macchina meno accessoriata a te causa problemi? Ognuno ha degli interessi e ci spende la cifra che ritiene opportuna.

Davide

Figurati, grazie ancora a te per i tuoi ottimi articoli e per la passione che ci metti!

Andrea Z.

anche le serie le puoi seguire a qualsiasi risoluzione...

Andrea Z.

anche download... io lo preferisco allo streaming

Nicola Buriani

Non sono solo film, sono anche serie TV e documentari.
Comunque non è questione di attendere: chi vuole approvvigionarsi solo tramite il digitale terrestre non avrà mai un'offerta di qualità né dal punto di vista video né per i contenuti.

Massi91

si ma sempre grazie allo streaming e sempre per quanto riguarda i film.. spendo 3.000€ per godermi 1 film a sera/settimana?

derapage

con i vari servizi streaming se si ha una buona rete internet si va in UHD su moltissimi contenuti.

bldnx

Figo, grazie

Fandrea

eh sì, bisogna prendere un telo ALR che costa più del proiettore stesso.

Fandrea

parlavo di budget... col Sony 4K, a parte il prezzo diverso, devi anche predisporre la stanza per un proiettore a distanza.

Massi91

E come sempre 3.000€ per poi vedere programmi per il 90% in sd, sky in completo hd e pochissimi canali in 4k. Per godersi un televisore così bisogna prendersi i film in 4k ma in quanti lo fanno? Seriamente non tra 5/10 anni le cose saranno diverse

Giovanni Agrillo

Puoi rimappare il tasto con button remapper, è android

Maselli Luca

Ma quelli di sky che problemi hanno a far uscire now TV per android tv? Davvero non capisco come ragionano questi manager.

Max

Proiettore e Xiaomi... hai detto tutto.
Prendo il Sony tutta la vita.

Pito
Nicola Buriani

Corretto, grazie per la segnalazione (nel link del CES era tra l'altro riportato correttamente) e per il supporto.

Yuri1192

Giuro non ho letto nulla per quanto è lunga la recensione ahahah
Giuro che la leggerò però xD

Davide

Nicola, scusa, AG8 non monterà X1 Ultimate ma Extreme, come hai scritto nell'articolo. Per il resto grazie, i tuoi pezzi sono sempre ottimi!

Davide

Best Buy per chi cerca schermo enorme è alta qualità!

Davide Nobili

Ah sì? Allora per me ancora meno utile xD

bldnx

Si collega al Play Film, non al Play store

Ludo Feyaerst

Probabilmente perché la prova è stata fatta negli uffici Sony di Milano e non nella solita sala prove usata dal buon Buriani.

Davide Nobili

In effetti una volta installate le app di cui hai bisogno, di rado lo usi

Nicola Buriani

Quella che mi piace di più, per reattività e funzionalità, è Tizen.
Subito sotto metto webOS staccata di poco.
Se parliamo solo di interfaccia ritengono molto ben fatta anche My Home Screen di Panasonic, chiara, semplice e piacevole da usare.
Android TV la metterei sotto: ha tante app e servizi, con i nuovi SoC gira bene ma ha alcune incongruenze come ad esempio i menu di Android che si sposano fino ad un certo punto con quelli dei TV.
VIDAA U di Hisense è discreta ma deve ancora maturare un po' (almeno fino alla versione 2018).

saetta

grande Nicola, come al solito il riferimento.

provolinoo

Come mai non c'è una recensione video? Mi sembra una mancanza assurda su un articolo come questo.

Nicola Buriani

Nel caso del proiettore sacrifichi molto anche l'HDR e il rapporto di contrasto (uno schermo serio per la visione diurna costa come il TV Sony).

Fandrea

è un dilemma comune a molti.. ma poi se prendi il 75 pensi.. allo stesso prezzo ci esce il proiettore ultracorto 4k della xiaomi con tanto di pannello/telo ALR che ti da dagli 80 ai 150 pollici... e sacrifichi ancora un pochino di nero per più dimensioni.

bldnx

Se Sony sostituisse quel tasto "Google Play" con il tasto "Youtube" (come già fa sulle smart TV di bassa gamma senza Android) gioiremmo noi clienti......mi piacerebbe tanto indagare su quante volte venga premuto quel tasto....4 volte l'anno, per sbaglio

hassunnuttixe

@niccolò: mi raccomando fai scappare pure il Buriani che ancora il blog non è a livello del Cioè :D

Nicola Buriani

Se non vuoi usare un po' di luce in ambiente (o se comunque è una luce molto fioca) l'OLED va meglio soprattutto in HDR.

McFly

Sono molto indeciso tra questo TV, nel taglio 75, oppure l'oled 65AG9 che però è un 65. Hanno prezzi simili. L'ambiente di visione sarebbe una stanza abbastanza scura. Il dilemma è se privilegiare le dimensioni Vs il livello del nero.

Gen L

Bello! E grazie per la recensione. Se si parla di 1.67 metri di lunghezza vuol dire che l'X-Wide Angle potrebbe essere usato quando il TV è guardato da quattro persone. Con il telecomando migliorato e Android fluido resterebbe quello l'unico difetto non evitabile, magari avvertito più sul 55".
Forse per il suono diventa necessaria la soundbar, mentre se si punta sull'LCD vuol dire che una luce in casa c'è sempre, magari limire quel fastidio segnalato.

utente

Mi piacerebbe leggere un tuo parere sulle diverse interfacce dei produttori. Io preferisco la WebOS di LG.

Blocco note

Nicola Zucchini Buriani è eccezionale come sempre.

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